Commercio illegale di fauna selvatica in Amazzonia: crescono le esportazioni, ma anche le importazioni
(Rinnovabili.it) – Secondo il report Wildlife trafficking in Brazil, promosso dall’organizzazione non governativa Freeland Brazil e dalla rete Traffic, milioni di animali provenienti dall’Amazzonia brasiliana sono vittime del commercio illegale di fauna selvatica. Ma non solo. Il report sottolinea anche l’esistenza di una consistente attività d’importazione, con gravi conseguenze per la biodiversità della regione.
Per la prima volta, il report cerca di fare il punto della situazione su un fenomeno scarsamente indagato, rispetto al quale le informazioni sono molto disperse. I dati ufficiali delle autorità brasiliane, infatti, sono praticamente inesistenti, lasciando intendere quanto il fenomeno del commercio illegale di fauna selvatica sia preso poco sul serio.
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Un dipendente dell’agenzia ambientale brasiliana Ibama ha dichiarato di aver ricevuto 72.000 animali selvatici sequestrati in tutto il Brasile nel 2018, afferma il rapporto, ma i dati variano e sono poco certi a seconda delle diverse fonti. I trafficanti avvertono un senso di impunità perché “la legislazione esistente non considera il traffico di specie selvatiche un crimine grave, e le lievi sanzioni non sono un disincentivo”, si legge nel report.
Il Brasile ospita il 60% del bioma amazzonico e il 13% della vita animale e vegetale del mondo, con 117.000 specie animali e 46.000 specie di piante. Con 1.173 specie minacciate di estinzione a partire dal 2018, uno dei maggiori pericoli è rappresentato proprio dal commercio illegale di fauna selvatica. In particolare, la regione dell’Amazzonia occidentale a tripla frontiera, dove il Brasile incontra il Perù e la Colombia, è “un hub rilevante per il traffico”, afferma il rapporto.
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Recentemente, l’Amazzonia ha registrato un crescente commercio di parti di giaguaro, esportate in Asia per essere utilizzate nella medicina tradizionale in sostituzione delle tigri, sempre più rare a causa del collasso della specie. Generalmente, i numeri più alti nel commercio illegale di fauna selvatica si registrano con il cosiddetto fringuello zafferano, tradizionalmente tenuto come animale domestico da molti brasiliani. Il commercio degli uccelli è concentrato soprattutto nelle comunità più povere vicino alle aree protette, specie nella riserva Murici, nello stato di Alagoas.
Secondo il rapporto, il Brasile è sempre stato un fornitore di animali selvatici per il mercato illegale, proprio grazie alla sua immensa diversità biologica. Tuttavia, negli ultimi anni stanno crescendo esponenzialmente anche le importazioni, in particola di serpenti velenosi. Nel mese di luglio, uno studente di veterinaria di 22 anni è stato ricoverato in un ospedale di Brasilia dopo essere stato morso da un cobra monocolo, originario del Bengala, che stava detenendo illegalmente. L’incidente ha scatenato un’operazione di sequestro di 32 serpenti, molti dei quali non endemici della fauna brasiliana.