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Biodiversità Vs trivelle: chi vincerà in Sardegna?

Parte l’appello di Legambiente contro le trivellazioni petrolifere alle Aree protette, gli enti locali e gli operatori economici

Biodiversità Vs trivelle: chi vincerà in Sardegna?

 

(Rinnovabili.it) – Anche la Sardegna è tenuta sotto scacco dalle trivelle. L’isola è tornata al centro dell’attenzione delle compagnie fossili da quando è stata istituita una nuova zona in cui poter cercare ed estrarre idrocarburi, la zona E. Si tratta di un’area di oltre 20mila kmq compresa tra la costa orientale dell’isola e le Baleari, istituita con il decreto 9 agosto 2013 dell’allora ministro dello sviluppo economico Zanonato. Ecco perché, Goletta Verde, approdata oggi a Stintino, lancia un nuovo appello stavolta diretto alle Aree protette, agli operatori turistici e soprattutto alla Regione Sardegna affinché si unisca al coordinamento di diverse Regioni italiane che in questi giorni chiedono al Governo Renzi una moratoria che blocchi qualsiasi autorizzazione.

“Ci aspettiamo – ha affermato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – un segnale forte anche da questa regione per ribadire ancora una volta che la vera ricchezza risiede nella biodiversità, nella protezione della natura e nella bioeconomia, come dimostrano i processi di riconversione industriale a Porto Torres, e non di certo nella ricerca di idrocarburi che risponde solo agli interessi delle compagnie petrolifere”.

 

E proprio in questo territorio infatti che l’associazione presenta il Dossier Biodiversità contro trivelle, un documento in cui si ricorda non solo l’alto patrimonio biologico marino presente nel territorio, ma anche le opportunità di sviluppo per la Regione slegando la propria economia dalle fonti fossili e preferendogli piuttosto la sostenibilità. Come quella turistica, di cui oggi il Golfo dell’Asinara è già un esempio concreto .
“L’offerta turistica delle aree protette ha ampiamente dimostrato di poter competere con le proposte turistiche convenzionali e troppo spesso non sostenibili. Oggi si tratta di mettere a sistema tutte le opportunità offerte, di fare rete per dare maggior forza e peso ad un’economia che sta portando grandi e impensabili risultati fino a qualche anno fa – dichiara Marta Battaglia, direttivo Legambiente Sardegna. Proprio prendendo spunto da quanto già accade proprio qui nel sistema ricco numericamente, denso e variegato delle aree protette sarde che bisogna ripartire, fare sistema e incoraggiare l’unico strumento in grado di coniugare turismo, economia, qualità di vita e protezione degli ecosistemi”.