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Biodiversità mondiale, in declino del 52% in soli 40 anni

Biodiversità mondiale, in declino del 52% in soli 40 anni

 

(Rinnovabili.it) – La biodiversità, ovvero la varietà di geni, specie ed ecosistemi presenti oggi sul pianeta Terra costituisce un patrimonio unico ed inestimabile, frutto di tre miliardi e mezzo di anni di evoluzione. Questo patrimonio è pero costantemente saccheggiato dall’uomo e minacciato dai cambiamenti climatici, due fattori che, in soli 40 anni, hanno dimezzato le popolazioni di pesci, uccelli, mammiferi, anfibi e rettili a livello mondiale. A rivelarlo è il nuovo Living Planet Report del WWF. L’edizione 2014 del rapporto analizza, accanto alla progressione dell’impronta ecologica, anche lo stato di salute delle biodiversità rivelando vere e proprie criticità mai raggiunte prima. Secondo il Living Planet Report si è registrato un calo nella diversità biologica del 52% dal 1970 a oggi. A risentirne di più sono le specie di acqua dolce che hanno sofferto un declino del 72%: una perdita quasi doppia rispetto alle specie terrestri e marine. La maggior parte di queste perdite provengono dalle regioni tropicali in particolare dell’America Latina dove si è registrata la scomparsa più drammatica: ben l’83%.

La perdita di habitat e il loro degrado, connessi con lo sfruttamento diretto attraverso caccia e pesca, sono le principali cause del declino. I cambiamenti climatici costituiscono la successiva più comune minaccia primaria e costituiranno, sempre di più nel futuro, un grave problema per le popolazioni umane. “E’ allarmante il livello raggiunto dalla perdita di biodiversità e i danni provocati agli ecosistemi essenziali per la nostra stessa esistenza”,dice Gianfranco Bologna, Direttore scientifico del WWF Italia.  “Questi danni non sono inevitabili ma costituiscono una conseguenza del modo che abbiamo scelto di vivere.  Sebbene il rapporto mostri come la situazione sia critica vi sono ancora spazi per la speranza, ma è necessario non perdere altro tempo.  Per proteggere la natura è necessaria un’azione incentrata sulla conservazione attiva, la volontà politica e un chiaro e significativo supporto da parte delle imprese”.

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