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Allarme sulla biodiversità europea, metà degli alberi a rischio estinzione

Il pericolo di estinzione riguarda alberi, insetti, molluschi, pesci e rettili, rendendo necessari dei cambiamenti sostanziali nelle politiche relative all'uso del territorio, al controllo dell'urbanizzazione e alla gestione delle aree semi-naturali

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Foto di Megan Krause da Pixabay

Secondo la Lista Rossa degli alberi, elaborata dall’IUCN, il 58% delle specie endemiche è sotto minaccia, con effetti a cascata sulla biodiversità europea

(Rinnovabili.it) – Secondo il report sulla biodiversità europea prodotto dall’IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura), il 42% delle 454 specie arboree del Vecchio Continente rischia di scomparire.

Tra i dati raccolti nella cosiddetta Lista rossa europea degli alberi, particolarmente preoccupante è quello sulle varietà e specie endemiche, che vede il 58% degli alberi in uno stato di minaccia e il 15% in pericolo di estinzione. Il rischio maggiore per la biodiversità delle specie arboree non dipende solo da parassiti e malattie, ma soprattutto dalla presenza di piante introdotte dall’uomo nel corso degli anni, che oggi competono con gli alberi autoctoni.

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Ancora più preoccupante, la constatazione che dallo stato di salute degli alberi dipenda anche la vita di molti animali, tra cui i molluschi terresti (come chiocciole e lumache) e di acqua dolce, fondamentali per le loro funzioni ecologiche. Essi, infatti, svolgono un ruolo chiave nella rigenerazione del suolo e nel riciclaggio dei nutrienti negli ecosistemi naturali, rappresentando inoltre un’importante fonte di cibo per uccelli, mammiferi e invertebrati.

Volendo portare l’attenzione su quelle specie meno “carismatiche” – come anfibi, rettili e pesci – il cui stato di salute non era finora mai stato valutato in Europa, il report dell’IUCN sul rischio di estinzione dei molluschi terrestri in Europa mostra che oltre un quinto di queste specie (di cui il 92% è endemico) è minacciato di estinzione. In questo caso, le principali minacce derivano dalla distruzione delle aree selvagge d’Europa, nonché dall’agricoltura e dal cambiamento climatico.

 

Secondo Craig Hilton-Taylor, capo dell’unità Lista rossa della IUCN, il progetto della Lista rossa – finanziato dal programma LIFE della Commissione europea e cofinanziato dal Consiglio europeo, dalla British Entomological Society, dal National Park’s and Wildlife Services Ireland e da alcuni stati europei tra cui Svizzera, Olanda e Lussemburgo – mira a incentivare dei cambiamenti sostanziali nelle politiche relative all’uso del territorio. Richiamando l’attenzione sulla necessità di un sempre più un attento controllo dell’urbanizzazione e di una gestione sostenibile delle aree semi-naturali, lo scopo del progetto è una sostanziale integrazione dell’attenzione per le specie relativamente meno conosciute nella regolamentazione europea della pianificazione territoriale e per la conservazione.

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