Lo sostiene uno studio condotto in Austria: sostituire gli imballaggi in plastica con materiali alternativi potrebbe portare ad un aumento dei consumi di energia facendo crescere le emissioni inquinanti
(Rinnovabili.it) – Un nuovo studio mette in guardia consumatori e industrie: sostituire gli inquinanti imballaggi in plastica utlizzando materiali alternativi ed ecologici potrebbe causare all’ambiente e all’economia più danni che benefici.
Il rapporto The impact of plastic packaging on energy consumption and GHG (L’impatto degli imballaggi in plastica sul consumo di energia e gas a effetto serra) redatto dalla austriaca Denksatt avverte che la sostituzione della plastica potrebbe presto portare ad un aumento di un terzo del quantitativo di materiale utilizzato per gli imballaggi, con la conseguente crescita della richiesta di energia durante l’intero ciclo di vita del prodotto, arrivando ad utilizzare nel comparto l’energia necessaria a riscaldare 20 milioni di abitazioni in un anno. Secondo la Denkstatt i settori legati alla produzione degli imballaggi in plastica risultano ad oggi più vantaggiosi in termini di rilascio di emissioni rispetto alla eventuale conversione dei processi per la produzione di bio packaging, che porterebbero all’ aumento dell’impatto ambientale e dell’energia anche a causa della necessità di raccogliere e riciclare i materiali seguendo percorsi specifici.
Lo studio sostiene inoltre che gli imballaggi in plastica non sono solo pratici ed efficienti, ma anche meno costosi e più sicuri. Per esempio, quando viene utilizzata per il confezionamento di alimenti freschi, la plastica prevenie le perdite di cibo di almeno il 10% in più rispetto ai materiali di confezionamento alternativi, con conseguente risparmio di 22 milioni di tonnellate di CO2.