A due anni dalla scadenza degli obiettivi comunitari per ricordare l'importanza della salvaguardia dei corsi d'acqua e il ripristino della loro qualità domani l'Europa compierà il tuffo simbolico Big Jump
(Rinnovabili.it) – Per dare un segnale forte e ribadire l’importanza della conservazione dei corsi d’acqua domani alle 15 l’Europa effettuerà il Big Jump. Il tuffo collettivo per l’Italia sarà gestito da Legambiente, per ricordare attraverso dieci “salti” sparsi per la penisola che a due anni dalla scadenza degli obiettivi soltanto il 46% dei fiumi e il 37% dei laghi ha raggiunto un livello di salute buono. La campagna Big Jump di European Rivers Network (ERN) ha infatti come scopo quello di rivendicare la balneabilità dei corsi d’acqua e per farlo ha organizzato il tuffo che coinvolge tutta Europa e che domani alle 15 avverrà in maniera simultanea in tutti i paese aderenti all’iniziativa per sensibilizzare le istituzioni locali e internazionali affinchè si impegnino nel ripristino degli equilibri rispettando gli obiettivi fissati per il 2015.
“Il tuffo – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – vuole accendere i riflettori sulla salute dei fiumi e dei laghi che nel nostro Paese subiscono ancora le gravi conseguenze della presenza di scarichi inquinanti, depuratori spesso mal funzionanti e di una artificializzazione sempre più intensa. Interventi che oltre ad aggravare il rischio idrogeologico del territorio italiano hanno anche gravi ripercussioni in termini di qualità dei fiumi e delle acque. Perché l’acqua continui invece a svolgere la sua funzione “naturale” la tutela della qualità dei corsi d’acqua e dei laghi in Italia deve diventare una priorità per le istituzioni locali e nazionali”.
A due anni dall’obiettivo bisogna quindi tirare le somme e portare avanti politiche e iniziative che siano veramente in grado di fare la differenza ristabilendo i valori dell’acqua di qualità riducendo ad esempio gli scarichi inquinanti in acqua, e cercando nuove ed efficaci metodologie di bonifica e trattamento come previsto dalla Direttiva Quadro (2000/60CE) che oltre a definire gli obiettivi al 2015 obbliga a mantenere inalterate le qualità positive dei corpi idrici superficiali che hanno già ottenuto buoni risultati.
“I fiumi e i piccoli corsi d’acqua in Italia, come testimoniano anche i controlli fatti da Legambiente con Goletta Verde e Goletta dei laghi – dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – vivono ancora sotto la minaccia di incuria e inquinamento. Pur essendo ormai a ridosso della scadenza europea per il raggiungimento del buono stato dei corsi d’acqua, tale obiettivo deve essere raggiunto ancora da più di metà delle stazioni di monitoraggio presenti in Italia. I nostri corsi d’acqua possono e devono ritornare ad essere “quelli di una volta”, pieni di vita acquatica e con la possibilità di fare il bagno in sicurezza. Oggi ne abbiamo la possibilità tecnica e legislativa, visto che l’Europa ci chiede di attuare entro il 2015 un piano per riportare le acque dei nostri fiumi a un buono stato, con moderati sintomi di inquinamento o di alterazione. Come Legambiente lavoreremo per spronare le istituzioni al raggiungimento di questo obiettivo”.