(Rinnovabili.it) – Sembrerebbe a prima vista il classico zaino fotovoltaico che carica le apparecchiature elettroniche, eppure l’energia solare prodotta serve ad alimentare una SensorBox nella tasca laterale che raccoglie dati ambientali sulla qualità dell’aria.
Se ne sta parlando proprio in queste ore nella Sala del Consiglio Comunale di Biella, città in cui ha sede l’azienda produttrice dello zaino solare (Peppersun). La SensorBox, invece, è stata realizzata da CSP – organismo senza scopo di lucro, che svolge attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per l’amministrazione piemontese – e dalla Fondazione ISI.
Grazie all’innovativo prodotto, biossido di azoto, ozono e monossido di carbonio non saranno più dei “nemici invisibili” che minacciano la qualità dell’aria delle nostre città: la SensorBox, infatti, è dotata di sensori di gas che comunicano via bluetooth con il proprio smartphone e che permettono al cittadino di ricevere in tempo reale una mappatura delle condizioni ambientali urbane.
Per ora è una sperimentazione europea (Progetto EveryAware, cofinanziato dal 7° Programma Quadro di R&S), che ha come obiettivo anche quello di sensibilizzare i cittadini a migliorare l’ambiente che li circonda.
“La sfida è quella di utilizzare tecnologie a basso costo per un monitoraggio partecipativo e capillare della qualità dell’aria”, dichiara Vittorio Loreto, responsabile del progetto Everyaware di Fondazione ISI. “Inoltre, la possibilità di una valutazione soggettiva della qualità dell’aria consentirà di quantificare la differenza tra l’inquinamento percepito e quello realmente esistente, nonché di identificare i fattori che contribuiscono alla formazione della nostra coscienza ambientale”.