(Rinnovabili.it) – Le tecnologie sperimentali di sequestro e cattura dell’anidride carbonica danno il benvenuto ad un nuovo alleato chimico. I ricercatori della Northwestern University hanno segnalato, nella Gazzetta della Società Chimica Americana, d’aver scoperto una sostanza organica che, allo stato di cristallo poroso, è in grado di catturare e rilasciare carbonio a temperatura ambiente. Questo composto cristallino appartiene alla classe dei MOF o Metal Organic Frameworks (ioni o gruppi di ioni metallici coordinati con molecole organiche rigide), è costituito da ingredienti completamente naturali ed è relativamente semplice da preparare, conquistando così un enorme vantaggio rispetto ai MOF convenzionali, che seppure efficaci nell’assorbimento dell’anidride carbonica, di solito sono preparati con materiali derivati dal petrolio greggio e incorporano spesso metalli pesanti tossici.
DAI CAMPI DI MAIS AGLI IMPIANTI DI CARBONE PULITO A rendere speciale il MOF della Northwestern University in realtà è un composto comune: lo zucchero. La sostanza attiva, infatti, è costituita da gamma-ciclodestrina, una molecola glucidica derivata dall’amido di mais che viene tenuta in posizione da metalli derivati da sali come il benzoato di potassio o idrossido di rubidio. E’ proprio la disposizione precisa degli zuccheri nei cristalli l’elemento vitale per il successo del sequestro carbonio; attraverso un processo completamente reversibile, la struttura chimica ingabbia il carbonio atmosferico al proprio interno. I ricercatori hanno inoltre inserito nel MOF un elemento chimico, indicatore dell’avvenuto sequestro, che rileva le variazioni di pH modificando il colore dei cristalli da giallo (composto vuoto) a rosso (composto saturo di CO2). “Siamo in grado di utilizzare molecole provenienti dal ciclo del carbonio atmosferico, attraverso la fotosintesi e usarle per catturare l’anidride carbonica in misura maggiore”, spiega Ross S. Forgan, co-autore dello studio. “Attraverso la preparazione dei nostri MOFs con ingredienti di derivazione naturale, non stiamo solo realizzando materiali completamente atossici, ma stiamo anche riducendo le emissioni di anidride carbonica legate alla loro fabbricazione”. Il team sta studiando l’applicazione commerciale del processo, e se i risultati si riveleranno promettenti potrà essere scalato e sperimentato negli impianti per la cattura e stoccaggio del carbonio.