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Basta con il mare privato

La protesta di Legambiente sulla gestione illegale degli stabilimenti balneari. L’associazione ha presentato il dossier shock “Ostia, basta Lungomuro”

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L’87 per cento degli stabilimenti balneari laziali non rispetta la normativa impedendo l’accesso alla battigia. Questo è quello che denuncia con forza Goletta Verde di Legambiente, nell’ambito di una manifestazione svoltasi sul pontile del litorale romano durante una delle soste della sua lunga campagna 2013 partita lo scorso 21 giugno da Lignano Sabbia D’oro e che si concluderà il 14 agosto  a Talamone, in Toscana.

 

Insomma l’esempio romano sembra essere l’emblema di una piaga presente in tanti altri litorali italiani: il mare diventa sempre più “privato” a causa dell’assenza di passaggi e varchi che dovrebbero essere garantiti, così come previsto dalla legge, a chi vuole attraversare l’area in concessione ed arrivare liberamente al mare.  Tale normativa infatti (Legge Finanziaria 2006, art.1, comma 251) impone ai gestori della concessione di garantire una fascia di rispetto di almeno 5 metri dalla battigia, e quindi di  eliminare cancelli o tornelli che possano in qualche modo ostacolare il libero accesso al mare. Per dimostrare la pesantissima situazione è stato presentato il dossier “Ostia, basta lungomuro” in cui i militatati di Legambiente hanno riportato i dati rilevati sul territorio: sul litorale romano risultano in totale 77 strutture di cui 12 chioschi e 65 stabilimenti.

 

Di questi impianti, che ricordiamo sono gestiti da privati su concessione comunale, ben l’87% risultano inaccessibili, cioè 57 impianti su 77. Il dato non ha bisogno di commenti. “Chiediamo al nuovo sindaco Marino di intervenire rapidamente – dichiara con forza il Presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati – per dare un segno di inversione di marcia ad una drammatica situazione che ormai dura da anni”. E alla domanda su cosa propone l’associazione per risolvere il problema, Parlati continua: “Immediato avvio di un tavolo sulla gestione delle spiagge di Ostia, controllo capillare degli stabilimenti e su chi è titolare delle concessioni, eliminazione a tappeto di ogni barriera”. La situazione è rovente perché siamo al centro della stagione balneare e gli interessi e le pressioni da parte dei gestori sono al massimo livello. “Attendiamo alla prova l’Amministrazione capitolina nuova di zecca” sembra essere la parola d’ordine dei presenti.

Intanto Goletta Verde riparte puntuale per una nuova tappa in Sardegna.