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Clima: barriere sottomarine contro lo scioglimento dei ghiacciai

Una soluzione geoingegneristica allo scioglimento dei ghiacciai arriva dall’Università di Princeton, dove un team di scienziati ha pensato alla messa a punto di barriere sottomarine, un progetto che potrebbe ampliare le frontiere per le scienze del clima

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Una barriera anti scioglimento dei ghiacciai di 300 mt richiederebbe tra 0,1 e 1,5 chilometri cubi di materiale

 

(Rinnovabili.it) – Costruire delle barriere sul fondo del mare per impedire lo scioglimento dei ghiacciai sottomarini e il conseguente innalzamento del livello dei mari dovuto al riscaldamento globale. Sembra quasi avveniristico il progetto del dipartimento di geoscienze dell’Università di Princeton negli Stati Uniti che, nella ricerca di nuovi metodi e strategie per contenere l’innalzamento del livello del mare dovuto al surriscaldamento globale, potrebbe diventare una prossima frontiera per le scienze del clima. Secondo quanto riportato nel paper pubblicato nella rivista scientifica Cryosphere, erigere barriere di roccia e sabbia sarebbe un’impresa da un lato colossale, ma consentirebbe, dall’altro, di guadagnare un po’ di tempo nel caso in cui ci si trovi di fronte a un’accelerazione degli effetti dei cambiamenti climatici.

 

Il design pensato per queste enormi barriere è relativamente semplice. “Stiamo immaginando strutture molto semplici, cumuli di ghiaia o sabbia sul fondo dell’oceano”, ha detto Michael Wolovick, ricercatore presso il dipartimento di geoscienze dell’Università di Princeton. Wolovick e i suoi colleghi ricercatori hanno testato dei modelli virtuali per verificare gli impatti che potrebbero avere tali strutture, prendendo come punto di partenza il ghiacciaio Thwaites in Antartide, uno tra i più vasti al mondo. Il team ha stimato che la creazione di una barriera da posizionare sul fondo del mare alta circa 300 metri richiederebbe tra 0,1 e 1,5 chilometri cubi di materiale aggregato, quasi la stessa quantità di materiale scavato per formare le Palm Islands di Dubai o il canale di Suez.

 

Tali muri sottomarini, spiegano gli scienziati, non sarebbero solo mirati a frenare lo scioglimento dei ghiacciai, ma a impedire che l’acqua più calda raggiunga la base dei ghiacciai sul fondo del mare; questo perché molti di questi ghiacciai si estendono fin sotto il mare e oggi la ricerca si sta concentrando proprio sul loro scioglimento sottomarino dovuto alle correnti di acqua calda. Gli autori di questo studio sperano che i loro modelli sperimentali possano promuovere ricerche future in materia, anche se sono convinti che soluzioni di geoingegneria come questa non dovrebbero impedire al mondo di ridurre le emissioni di gas serra.