Lanciata nel corso della Conferenza sulla Biodiversità in Egitto, la coalizione è composta da otto organismi internazionali ed è pronta a mettere in atto azioni per salvaguardare le barriere coralline
IPCC: “Anche con temperature stabilizzate a 1,5 °C, 70-90% delle barriere coralline andrebbe perso al 2050”
(Rinnovabili.it) – Le barriere coralline chiamano e una coalizione di organizzazioni internazionali risponde. Sono otto gli organismi internazionali che si sono coalizzati per proteggere le barriere coralline: UNEP, International Coral Reef Initiative, World Wildlife Fund, Nature Conservancy, Wildlife Conservation Society, Vulcan Inc., Ocean Agency e il segretariato della UN Convention on Biological Diversity (CBD), infatti, sono i protagonisti della cordata, lanciata nel corso della Conferenza sulla Biodiversità in Egitto, a Sharm El Sheikh, che si è detta pronta all’azione prima che sia troppo tardi. Come spiegato dal capo dell’UNEP, Erik Solheim, “Al momento queste esplosioni sottomarine di colore e vita affrontano un futuro estremamente cupo ed è chiaro a chiunque metta la testa sott’acqua quanto il loro destino sia in bilico”.
Ogni due anni, decine di ministri i cui paesi fanno parte della CBD si riuniscono, insieme a esperti e rappresentanti delle organizzazioni della società civile, per avviare un processo biennale che porti all’adozione di un quadro globale per la protezione della biodiversità, comprese le barriere coralline, in tutto il mondo. Per la colazione formata a Sharm El Sheikh, la protezione delle barriere coralline deve diventare una priorità globale. Tra le minacce, ci sono innanzi tutto i cambiamenti climatici: l’ultimo rapporto IPCC avverte che, anche se riuscissimo a stabilizzare le temperature globali a 1,5 °C rispetto ai livelli pre-industriali, il 70-90% delle barriere coralline andrebbe comunque perso entro la metà di questo secolo, e la continua incapacità di intervenire sui cambiamenti climatici comporterà perdite ancora maggiori. A mettere a repentaglio la salute delle barriere coralline concorrono anche la pesca eccessiva, l’inquinamento e lo sviluppo costiero, cui sono imputabili gravi perdite di corallo negli ultimi 30 anni.
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Ridurre tali minacce potrà essere d’aiuto per recuperare le barriere che avranno resistito a questi impatti devastanti. Le barriere coralline forniscono cibo e mezzi di sostentamento a centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, supportano oltre un quarto di tutta la vita marina e proteggono le comunità e le coste dai disastri naturali; se non vengono intraprese azioni urgenti, potrebbero perdersi per sempre.