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Ban Ki-moon: sul clima non abbiamo tempo da perdere

Ban Ki-moon: sul clima non abbiamo tempo da perdere

 

(Rinnovabili.it) – Dai tropici ai Poli, dalle piccole isole ai grandi continenti e dai paesi più poveri a quelli più ricchi, gli impatti dei cambiamenti climatici sono già diffusi, costosi e interconnessi fra loro. Così il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon ha rinnovato il suo appello alla lotta contro il surriscaldamento globale. L’occasione è stata quella offerta dalla Convention 2014 organizzata congiuntamente dalle Nazioni Unite e dal governo degli Emirati Arabi Uniti ad Abu Dhabi, appuntamento preparatorio al Summit sul Clima 2014 che si terrà nel settembre di quest’anno presso il Palazzo di Vetro a New York.

“Il cambiamento climatico è una delle questioni determinanti del nostro tempo. Se non prendiamo misure urgenti, verranno vanificati  tutti i nostri piani per aumentare la prosperità e la sicurezza globale”, ha affermato durato la cerimonia d’apertura il capo dell’ONU.

“Abbiamo bisogno e dobbiamo gettare oggi le fondamenta del nostro futuro. Abbiamo poco tempo da perdere. Ecco perché è importante che i governi completino entro il 2015 un nuovo accordo sul clima, che riduca rapidamente le emissioni sostenendo la resilienza”.

 

La convention di Abu Dhabi  è il primo incontro internazionale in cui si è discusso del recente rapporto sulle emissioni climalteranti redatto dall’Ipcc, nel quale erano riportate le attuali conseguenze del climate change e i percorsi possibili verso un futuro low carbon in grado di minimizzare gli impatti del fenomeno. Ban Ki-moon ha definito le nove aree chiave che l’ONU ha identificato essere quelle con il maggior potenziale ambientale, in termini di risultati veloci e significativi. Queste comprendono l’energia, le città e i trasporti, la finanza, la resilienza, l’agricoltura e gli inquinanti climatici di breve durata. “Dobbiamo innalzare il ruolo della politica e chiedere ai leader un impegno ambizioso e coraggioso per favorire le azioni che sono necessarie”, ha concluso Ban Ki Moon.

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