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Da aziende italiane 34 mld per ridurre l’impronta ambientale

Da aziende italiane 34 mld per ridurre l'impronta ambientale

 

(Rinnovabili.it) – Le grandi aziende italiane si stanno dimostrando sempre più attente alla propria impronta ambientale. A dimostrarlo sono i dati del nuovo CDP Italy 100 Climate Change Report 2014 presentato oggi in Borsa Italiana. Il rapporto, frutto del lavoro della SDA Bocconi e il supporto di IMQ in qualità di scoring partner, analizza le informazioni sull’environmental footprint fornita dalle principali 100 aziende italiane quotate in borsa, con l’obiettivo di identificarne i principali trend e stilare una classifica delle virtuosità. Esaminando la relazione si scopre che l’impegno profuso nei vari settori di riduzione e mitigazione dell’impatto ha numeri in crescita: solo quest’anno sono stati  investito ben 3,4 miliardi di euro (+ 27% rispetto al 2013) in attività “pro ambiente” nonostante il perdurare della crisi economica.

 

Oggi ci spiegano gli autori, il 91% delle aziende identifica il cambiamento climatico come “rischio elevato per il proprio business nei prossimi tre anni”, sia in termini di ostacoli all’attività d’impresa, (es. accesso al credito e rischi reputazionali), che in relazione all’aumento dei costi operativi e finanziari, oltre ai costi di adattamento alle nuove disposizioni legislative in materia ambientale. Motivo per cui “continuano ad investire e impegnarsi a favore della sostenibilità del proprio business, cosa che le rende ancora più capaci di attrarre investimenti”. sottolinea Steve Tebbe, Managing Director CDP per l’Europa.

 

Le aziende si concentrano perlopiù sulle emissioni direttamente connesse all’attività d’impresa che nell’ultimo anno si sono ridotte del 7% e per farlo continuano a preferire investimenti sul breve periodo che possano quindi apportare un beneficio più immediato sia in termini ambientali che economici. “Risultati incoraggianti  – continua Tebbe – e che devono essere ulteriormente implementati: per essere veramente efficaci infatti, le politiche in materia di difesa dell’ambiente devono assumere un orizzonte di lungo periodo, diventando parte integrante delle strategie di investimento e di sviluppo aziendali”.

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