Il Consiglio Australiano per i Rifugiati ha sollecitato il governo a riconoscere formalmente lo status di rifugiato climatico a tutti coloro che sono costretti a fuggire a causa degli effetti del climate change
(Rinnovabili.it) – L’innalzamento del livello del mare nelle isole del Pacifico ha di fatto creato una nuova tipologia di rifugiato: quello climatico. A tal proposito il Refugee Council of Australia ha sottoposto la questione al governo guidato da Julia Gillard, sollecitandolo a riconoscere formalmente lo status di rifugiato climatico a tutti coloro che fuggono dagli effetti del climate change.
L’obiettivo è quello di offrire una protezione simile a quella riconosciuta agli esuli di guerra e ai perseguitati. La Convenzione sui Rifugiati del 1951, infatti, tutela unicamente coloro che hanno un fondato timore di essere perseguitati nel loro Paese per ragioni di razza, religione, nazionalità o appartenenza ad un determinato gruppo.
A confermare i limiti di tale Convenzione è stato un recente caso analizzato dal Tribunale dell’immigrazione, che ha visto come protagonista un uomo di 36 anni delle Kiribati. L’imputato aveva chiesto di non essere espulso perché temeva per il suo futuro e quello dei suoi figli a causa degli effetti del cambiamento climatico sul suo Paese, oggi a soli due metri sopra il livello del mare. La Corte ha respinto la sua richiesta ed ha confermato l’ordine di espulsione, sottolineando che la Convenzione non garantiva protezione a coloro che si ritengono minacciati dai cambiamenti climatici.
Il Presidente del Refugee Council of Australia, Phil Glendenning, ha affermato che l’Australia dovrebbe prepararsi ad accogliere un numero di rifugiati climatici molto maggiore rispetto ai 20.000 profughi di guerra che ogni anno sono ammessi nel Paese. “Questo è una nuovo gruppo di persone che sta emergendo e il resto del mondo dovrebbe prestare attenzione”, ha dichiarato Glendenning.
Le Kiribati sono minacciate dall’innalzamento del livello del mare causato dai cambiamenti climatici
Con i suoi 33 atolli e isole che si estendono per 5.000 chilometri lungo l’Oceano Pacifico, le Kiribati sono da anni minacciate dall’innalzamento del livello del mare e da tempeste sempre più intense. La maggior parte degli atolli sono molto bassi e Tarawa, l’isola principale, è oramai pericolosamente sovraffollata a causa del numero sempre maggiore di persone provenienti dalle isole esterne che cercano lavoro e protezione dai cambiamenti climatici.
Lo stesso Presidente Anote Tong ha ammesso che, malgrado tutti gli sforzi per arginare gli effetti del cambiamento climatico, la sua popolazione sarà presto costretta a emigrare per sopravvivere.