Prima di firmare un secondo trattato che le impegni in maniera vincolante nella riduzione dei gas serra, le due nazioni vogliono avere dei chiarimenti dall’Onu
Australia e Nuova Zelanda, entrambi sul punto di lanciare i rispettivi mercati del carbonio, hanno però preso tempo: i governi hanno fatto sapere che decideranno se continuare ad essere legalmente vincolati ad un target emissivo nazionale entro la fine dell’anno in corso. Nel dettaglio, Canberra ha dichiarato che prenderà una decisione solo dopo che le parti delle Nazioni Unite definiranno il tempo periodo che il trattato andrà a coprire e quanti crediti di carbonio potranno essere trasferito dal surplus della prima fase. “Nel valutare l’opportunità di partecipare a un secondo periodo di impegno e di presentare un nuovo obiettivo, l’Australia sta esaminando attentamente l’interazione tra le impostazioni politiche della legge nazionale e le nuove norme internazionali”, spiega un documento ufficiale. I negoziatori “climatici” delle Nazioni Unite si riuniranno il 14-25 Maggio a Bonn, in Germania, per riprendere i colloqui sulle questioni fondamentali, tra cui l’estensione e il rigore degli obiettivi di Kyoto 2 e la contabilità delle emissioni della silvicoltura.