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L’aumento del livello del mare presenterà un conto multimiliardario

Una nuova ricerca fa luce sui danni alluvionali legati allo sforamento degli obiettivi dell’accordo internazione sul clima. Nessun Paese ne uscirà indenne

Energia pulita dal mare
Foto di Pexels da Pixabay

I danni economici provocati dal futuro aumento del livello del mare

(Rinnovabili.it) – L’aumento del livello del mare, causato dal riscaldamento globale, ha un costo che il pianeta Terra non può permettersi. Se l’azione mondiale non riuscirà a rispettare gli obiettivi dell’Accordo sul clima di Parigi, allagamenti e inondazioni provocheranno danni economici per oltre 14mila miliardi l’anno entro la fine del secolo. È un quadro buio quello dipinto dal Centro nazionale oceanografico del Regno Unito (NOC). L’istituto ha pubblicato in questi giorni su Environmental Research Letters, i risultati del suo ultimo studio climatico senza far mistero delle difficili sfide che aspettano il mondo. “Abbiamo stimato un aumento mediano del livello del mare a livello globale di 52 cm e 63 cm rispettivamente con una crescita della temperatura di 1,5 °C e 2,0 °C entro il 2100”, si legge nell’incipit dell’articolo. In mancanza di nuovi piani di adattamento e misure concrete per fermare il global warming, lo scenario peggiore potrebbe vederci alle prese con innalzamenti delle acque fino a 180 cm (valore mediano globale) e costi tra i 14mila e 27mila miliardi di dollari l’anno. Parliamo di una cifra che supera il 2% del PIL mondiale.

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Chi ne risentirà maggiormente? Secondo i ricercatori le città più grandi, indipendentemente dalla loro ricchezza, saranno probabilmente protette in maniera migliore grazie alle loro infrastrutture, mentre le nazioni insulari e le comunità costiere nei paesi in via di sviluppo subiranno il peso degli allagamenti. Ma queste inondazioni avranno un impatto su tutte le coste e ogni Paese dovrà adattarsi, spiega Svetlana Jevrejeva, ricercatrice del NOC e autore principale dello studio. “Più di 600 milioni di persone vivono in zone costiere a bassa quota, a meno di 10 metri sul livello del mare”, chiarisce Jevrejeva. “In un clima caldo, il livello del mare aumenterà a causa dello scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali e per l’espansione termica delle acque oceaniche”, costituendo “uno degli aspetti più dannosi del riscaldamento climatico”. “Questi risultati – ha concluso la ricercatrice – mettono ulteriormente l’accento sulla necessità di impegnarsi ancora di più per mitigare l’aumento delle temperature globali”.