Il costo della gestione dei rifiuti urbani, se nulla cambia, passerà da 252 a 640 miliardi di dollari
(Rinnovabili.it) – La quantità di rifiuti urbani prodotti a livello mondiale aumenterà di una volta e mezza entro il 2050. Sono dati shock quelli pubblicati da un nuovo studio frutto della collaborazione tra l’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA) e l’Associazione internazionale per i rifiuti solidi (ISWA). Il Global Waste Management Outlook analizza approfonditamente lo stato della gestione globale dei rifiuti per individuare le sfide che si profilano all’orizzonte. E quest’anno svela le preoccupanti tendenze nella produzione globale di rifiuti solidi urbani, prevedendo un aumento da 2,3 miliardi di tonnellate nel 2023 a 3,8 miliardi di tonnellate entro la metà del secolo.
Chiaramente, tutto ciò avrà conseguenze economiche per i paesi. Secondo gli analisti, infatti, il costo globale della gestione dei rifiuti, attualmente pari a 252 miliardi di dollari nel 2020, sarà quasi tre volte tanto tra venticinque anni. L’aspettativa, infatti, è di una crescita a 640,3 miliardi di dollari entro il 2050 in uno scenario business as usual nelle pratiche di gestione.
Il passaggio a un’economia circolare, concentrata sulla riduzione dei rifiuti e sulle pratiche commerciali sostenibili, è considerato un percorso potenziale per ridurre i costi e ottenere un guadagno netto di 108,5 miliardi di dollari all’anno. Questa cifra aumenta ulteriormente considerando i costi indiretti legati all’inquinamento, alla salute e al cambiamento climatico che verrebbero evitati.
Questi numeri dicono una cosa molto chiara: bisogna agire e occorre farlo in fretta. Il rapporto sottolinea l’urgente necessità di un impegno globale per rivedere le pratiche di gestione dei rifiuti. Tutte le parti interessate ai vari livelli, dalle banche internazionali di sviluppo ai cittadini, sono chiamate ad adottare strategie di riduzione dei rifiuti e migliore gestione. Il mantra è sempre lo stesso: considerare i rifiuti risorse, non qualcosa di cui liberarsi una volta per tutte. Il faro per una migliore gestione è seguire la gerarchia dei rifiuti. Questa prevede, nell’ordine, prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclo, recupero di energia e solo in casi estremi lo smaltimento in discarica.