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Assovetro combatte la crisi col “su misura”

Produrre contenitori e bottiglie di vetro studiandone il design con il cliente sta permettendo la ripresa del settore che segna un aumento dei tassi di riciclo

(Rinnovabili.it) – La crisi ha fatto scendere la produzione dei contenitori di vetro del 4,8% nel 2012 rispetto all’anno precedente e per risolvere la situazione Assovetro sta puntando su design e originalità dando la possibilità ai clienti di scegliere forma e grandezza dei contenitori in modo da garantirne la sicura identificazione sul mercato.

Al momento già 1500 piccoli produttori di vino si sono affidati ad un prodotto personalizzato per dare una nuova spinta ai marchi sul mercato.

“Ogni contenitore su misura – ha affermato giuseppe Pastorino, Presidente della sezione contenitori di Assovetro – nasce dalla stretta sinergia tra chi produce il contenuto e il designer, ma soprattutto della vetreria che dovrà trovare, in ultima analisi, le soluzioni più efficaci ed efficienti per offrire al cliente un prodotto unico. E proprio questo settore dei contenitori ‘on demand’, grazie  alla sua alta specializzazione e alla sua duttilità, è  senz’altro uno dei più attrezzati a fronteggiare gli attuali venti di crisi”.

Lavorabile, trasparente e versatile il vetro è quindi stato scelto come vettore del cambiamento del mercato attualmente in sofferenza, cercando anche di sottolineare l’importanza ambientale del materiale, riciclabile al 100% e in Italia riciclato per il 70,9%.

Nonostante i cali di produzione e di consumo il vetro registra infatti la crescita dei tassi di riciclo. Nonostante il calo del 4,8% della produzione, in Italia il 2012 ha portato a casa un aumento dei tassi di riciclo che dal 68,1% del 2001 è passato al 70,9% superando di 10 punti percentuali quanto richiesto dall’Europa.

Riciclare di più significa anche risparmiare energia. Sì, perché ottenere bottiglie e contenitori da vetro riciclato richiede meno potenza rispetto alla produzione ex novo e permette di risparmiare anche l’estrazione di materie tradizionali (sabbia, carbonati, soda, etc.) prime per circa 3 milioni di tonnellate (per un volume di 1.8 mln di metri cubi) e le emissioni in atmosfera di 1.9 mln di tonnellate di CO2 equivalenti, corrispondenti a quelle derivanti dalla circolazione di 1.2 mln di auto Euro 5 per un anno (con percorrenza media di 15.000 km).