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A Nairobi l’Assemblea ambientale ONU traccia l’agenda globale

Assemblea ambientale ONU

 

Dall’11 al 15 marzo i riflettori mondiali saranno puntati sulla quarta Assemblea ambientale ONU

(Rinnovabili.it) – Si alza il sipario sulla quarta Assemblea ambientale delle Nazioni Unite a Nairobi. Da oggi al 15 marzo i rappresentati di 193 Paesi lavoreranno per definire la nuova agenda ambientale globale, strumento per incrementare gli sforzi verso gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. L’evento si è aperto con la commemorazione delle vittime del volo ET 302 della Ethiopian Airlines e la promessa di onorarle con un impegno proattivo. “Oggi,la comunità ambientale è in lutto – ha affermato Joyce Msuya, direttrice esecutiva dell’UNEP – Molti di quelli che hanno perso la vita si erano messi in viaggio per supportare e prendere parte l’Assemblea dell’Ambiente delle Nazioni Unite […] ci uniamo al Segretario Generale nell’esprimere le nostre sentite condoglianze alle famiglie e ai cari di tutte le vittime di questa tragedia. L’intera Assemblea Ambientale li onorerà con l’impegno di questa settimana”.

 

Su cosa verterà tale impegno? Sull’elaborazione di “soluzioni innovative per le sfide ambientali e per il consumo e la produzione sostenibili”. Oltre 4.700 persone tra esponenti politici, dirigenti aziendali e rappresentati della società civile si confronteranno nella prospettiva di un patto globale per l’ambiente. Cinque giorni di tempo e una molteplicità di temi su cui discutere, dalla protezione di mari e oceani dall’inquinamento plastico, alla riduzione degli sprechi alimentari, dalla promozione dell’innovazione tecnologica per contrastare i cambiamenti climatici e alla riduzione dell’uso delle risorse e della perdita di biodiversità.

 

Per l’occasione, l’Unep ha preparato un rapporto sulle possibili soluzioni da attuare, che fornirà la base delle discussioni dell’Assemblea (pdf in inglese). Ma ancor prima degli strumenti risolutivi, il documento mette in luce la gravità della situazione odierna: la progressiva perdita di valore dei servizi ecosistemici (tra il 1995 e il 2011 sono andati in fumo circa 20mila miliardi di dollari), la crescente pressione esercitata sull’ambiente dalle pratiche agricole e la stima i costi legati all’inquinamento ( circa 4.600 miliardi di dollari l’anno). “Il tempo sta scadendo – ha evidenziato Msuya – Abbiamo impegni passati con poca responsabilità. Ciò che è in gioco è la vita e la società”.

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