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L’Artico non ghiaccia più: a gennaio il peggior risultato di sempre

L'Artico non ghiaccia più: a gennaio il peggior risultato di sempre

L'Artico non ghiaccia più: a gennaio il peggior risultato di sempre

 

(Rinnovabili.it) – L’Artico continua a segnare un record negativo dopo l’altro. Gli ultimi dati non solo confermano il pessimo trend durante la stagione invernale, ma segnalano a tutti gli effetti una situazione senza precedenti. Il Polo Nord non ghiaccia più: le rilevazioni di gennaio mostrano che il 2017 è già l’anno peggiore della storia per la calotta artica. Il periodo peggiore era stato l’inverno tra il 2012 e il 2013, quando le alte temperature avevano ridotto al minimo il volume di ghiaccio ricreatosi durante i mesi freddi. Confrontando i dati di gennaio 2013 con quelli dello stesso mese di quest’anno, i ricercatori del Polar Science Center hanno constatato che al 31 gennaio dalla coltre ghiacciata mancavano 1571 km cubi. In altri termini l’Artico, oggi, è ghiacciato del 10% in meno rispetto al peggior risultato della storia.

 

L'Artico non ghiaccia più: a gennaio il peggior risultato di sempreIl volume del ghiaccio riformatosi durante l’inverno artico è un dato importante per comprendere lo stato di salute del Polo Nord e affinare le previsioni per i prossimi mesi. Combinato con il dato relativo all’estensione della superficie ghiacciata, permette di ottenere una stima attendibile dello spessore della calotta. Con le nuove rilevazioni, i ricercatori del Polar Science Center hanno calcolato che questa si è ulteriormente assottigliata. Rispetto al peggior dato precedente, quello del gennaio 2013, il gap è raddoppiato nel giro di un solo mese.

È una fotografia che conferma i dati del National Snow and Ice Data Center (NSIDC) rilasciati la settimana scorsa, che confermano l’andamento pessimo del primo mese del 2017 con una superficie ghiacciata ai minimi storici e sempre costantemente al di sotto della deviazione standard rispetto alla media delle serie storiche di riferimento. Le rilevazioni dello NSIDC suggerivano anche un altro record negativo in avvicinamento, quello del minor numero di giorni in cui le temperature sono abbastanza basse da permettere la nuova formazione di ghiaccio. Dato che ha come effetto quel 10% di volume ghiacciato in meno rispetto a gennaio 2013.

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