Basta una quantità minima di boro per trasformare il carbonio nanoscopico in un’efficace arma contro gli sversamenti di greggio in mare
(Rinnovabili.it) – Riuscire a recuperare uno sversamento di greggio in un bacino idrico è un’impresa ardua, ma potrebbe divenire un po’ più facile grazie alla scoperta di un team di ricercatori americani. Gli scienziati della Rice University e della Penn State University hanno scoperto che l’aggiunta di un pizzico di boro, un elemento chimico non metallico, durante la “crescita” di nanotubi di carbonio è in grado di trasformare il materiale in un solido spugnoso con una straordinaria capacità di assorbire – in maniera reversibile – il petrolio.
L’autore dello studio, Daniel Hashim, sostiene i blocchi ottenuti con questo processo possiedono sia caratteristiche super idrofobiche (in modo da galleggiare senza problemi) che oleofile (per legare il petrolio più facilmente). Le “nanosponges”, che sono per oltre il 99% del loro volume aria, sono anche in grado di condurre l’elettricità e possono essere facilmente manipolati con i magneti. La speciale spugna può essere utilizzata più volte rimanendo elastica anche dopo circa 10.000 compressioni in laboratorio. Ma soprattutto è in grado di assorbire olio in quantità cento volte superiore al proprio peso, conservandolo per il successivo recupero.