L'Associazione 394 analizza nel documento pro e contro dello sviluppo delle fonti alternative, delineando i criteri generali per un corretto approccio conforme ai primari obiettivi di conservazione nelle zone naturali
1. le aree naturali protette sono territori speciali, in cui è prevalente l’interesse della conservazione e della valorizzazione del paesaggio, della biodiversità e dei valori culturali;
2. nella lotta ai cambiamenti climatici, nelle aree naturali protette sono prioritariamente favoriti interventi per il risparmio energetico diffuso, l’uso della bioedilizia e di materiali in genere a basso impatto di costruzione e smaltimento a fine vita, la filiera corta per ridurre i costi ambientali dei trasporti, la mobilità alternativa;
3. sono altre sì favoriti interventi per l’uso delle energie rinnovabili, compatibilmente con le finalità di conservazione, soprattutto mediante piccoli impianti integrati e per autoproduzione;
4. gli impianti di produzione per la messa in rete dell’energia sono attentamente valutati, escludendo in particolare le aree sottoposte a maggiore tutela;
5. in sede di valutazione dei progetti relativi agli interventi, i parchi arricchiscono prioritariamente gli strumenti di conoscenza e monitoraggio del territorio e acquisiscono le informazioni e gli studi presenti;
6. nel caso di dati insufficienti o serie storiche limitate, con riferimento al grado di vulnerabilità dell’area interessata, è prevalente il principio di precauzione;
7. nelle aree contigue, anche se non ancora individuate ai sensi della L. n. 394/1991, sono favorite le intese con le Regioni per una co-pianificazione atta a salvaguardare i valori dell’area protetta, anche in relazione allo sviluppo dell’energia rinnovabile.
8. il rilascio di nulla osta alla eventuale realizzazione di impianti, non deve essere condizionato alla corresponsione di misure compensative in denaro a favore degli Enti gestori.