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Aree marine protette aperte agli yacht dei super ricchi

Aree marine protette aperte agli yacht dei super ricchi

 

(Rinnovabili.it) – Nelle aree marine protette adesso possono entrare anche i mega yacht. Lo ha deciso un provvedimento del Ministero dei Trasporti, di recente messo in mano a Graziano Del Rio. La decisione, piuttosto controversa, rende carta straccia il decreto Clini, che nel 2012 aveva introdotto alcune restrizioni sulla scia del disastro della Costa Concordia. Esso equiparava i mega yacht alle navi passeggeri, alle navi da crociera e ai mercantili, prevedendo l’obbligo di navigazione e di eventuale ancoraggio oltre il limite delle due miglia dai confini delle zone marine protette. La discriminante era il peso: le navi adibite a trasporto mezzi o passeggeri di peso superiore alle 500 tonnellate lorde, dovevano mantenersi a debita distanza dai santuari marini.

 

Ma questo ormai è il passato: con l’appoggio del Ministero dell’Ambiente di Gian Luca Galletti, la norma è saltata. D’ora in poi basterà «una sorta di autocertificazione nella quale si afferma che lo yacht in questione svolge attività di diporto nautico» per aggirarla e piazzare il proprio carrozzone davanti a spiagge incontaminate o zone ad elevata biodiversità. Unico limite: che a bordo ci siano massimo 36 persone, tra ospiti e componenti dell’equipaggio.

 

Aree marine protette aperte agli yacht dei super ricchi -

 

La misura è stata decisa «per venire incontro alle lamentele delle Capitanerie di porto per il gran numero dei controlli da svolgere», spiegano alle agenzie dal Ministero dei Trasporti. Inoltre, sarebbero giunte al dicastero le lamentele delle attività e infrastrutture turistiche, ansiose di tornare ad intercettare la ricca clientela.

La soddisfazione di Federagenti (la Federazione nazionale agenti, raccomandatari marittimi e mediatori marittimi) trapela dalle dichiarazioni di Giovanni Gasparini, presidente della sezione yacht: «Con il provvedimento interpretativo varato dal ministero si compie, grazie anche all’impegno e alla sensibilità della Direzione Generale del ministero, un deciso passo in avanti anche rispetto alla circolare già in vigore. Si riconosce di fatto l’importanza, in aree particolari come la Sardegna e la Liguria che rischiavano di essere tagliate fuori dai benefici del grande turismo nautico, di stabilire nuove regole coerenti con la doppia esigenza primaria di tutelare le aree marine protette, e quella di attirare verso l’Italia flussi, economicamente molto importanti, di diportisti di alta gamma».

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