(Rinnovabili.it) – Opposizione da parte di ANEV e APER ai contenuti del testo della Delibera dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna relativa all’individuazione di aree non idonee per impianti eolici, a biomassa, a biogas e idroelettrici. In pratica, nel recepire le Linee Guida Nazionali, la Regione ha disposto una mappatura geografica in cui gran parte del territorio risulta non idonea alla localizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Una mossa che, in virtù di un deficit di produzione di energia elettrica pari a circa il 20% del proprio fabbisogno, potrebbe ostacolare ancor di più lo sviluppo delle FER nell’Emilia Romagna. Come si evince da un comunicato stampa congiunto emesso ieri, infatti, la suddivisione del territorio regionale in aree idonee, idonee con limitazione e non idonee, oltre a essere ritenuta “completamente sconosciuta alla legislazione nazionale”, rappresenta per le associazioni “un meccanismo preclusivo a un corretto e strategico sviluppo delle rinnovabili”. Inoltre, secondo quanto sostenuto dalle associazioni, “il quadro delineato in relazione alla fonte eolica è assolutamente pregiudizievole sia per i grandi impianti sia per gli impianti di dimensioni ridotte, in virtù di espressi e aprioristici divieti di localizzazione”. Per questo ANEV e APER chiedono la riapertura di un tavolo di confronto con al Regione “in modo da favorire una riflessione aperta che possa portare alla composizione virtuosa ed equilibrata dei differenti interessi e capace di dare certezza al comparto delle rinnovabili”.