Dallo Stato la competenze delle aree da disinquinare torna di nuovo alle regioni, chiamate a pubblicare annualmente la relazione sullo stato di avanzamento degli interventi
Ma come mai i siti sono tornati ad essere di interesse regionale? La ragione è il non soddisfacimento dei requisiti dell’articolo 252 del decreto legislativo del 2006 “Norme in materia ambientale”, come modificato dall’articolo 36 bis della legge del 7 agosto 2012 che ha convertito in legge le “Misure urgenti per la crescita del Paese”.
“Restano fermi – è scritto nel provvedimento – salvo eventuali successive modifiche e integrazioni, gli accordi precedentemente sottoscritti tra il ministero dell’Ambiente e gli enti locali competenti”.
Con il cambio, le Regioni provvederanno a fare una relazione annuale al Ministero che metta in chiaro lo stato di avanzamento dei lavori di bonifica e ripristino ambientale.
Tra i siti che tornano alle Regioni ci sono la Bovisa (alla periferia di Milano), Cerro al Lambro (Lombardia), i bacini dei fiumi Sacco (Lazio) e Sarno (Campania), La Maddalena (Sardegna), alcune aree del litorale vesuviano.