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AQUAMED scopre le potenzialità dell’acquacoltura nel Mediterraneo

AQUAMED(Rinnovabili.it) – Per promuovere l’acquacoltura nella regione del Mediterraneo è stato redatto un piano in 4 punti frutto del progetto europeo AQUAMED. Consapevoli dell’importanza delle zone costiere e delle risorse che queste aree preservano i responsabili del progetto hanno evidenziato quale fosse il loro ruolo nella definizione delle economie locali. Le attività costiere danno infatti lavoro a molte persone e la salute di questi ambienti è di fondamentale importanza per il benessere dell’economia, per la sicurezza e per il settore alimentare. Per tutte queste ragioni l’Europa dal 2010 ha ritenuto necessario un intervento per affrontare alcune delle sfide che determinano il benessere dell’acquacoltura nel Mediterraneo compresi sistemi di produzione inadeguati.

 

L’iniziativa ha coinvolto partner provenienti da 13 paesi europei e i risultati di 3 anni di lavoro sono stati presentati il mese scorso a Bruxelles dal dottor Jean-Paul Blancheton, coordinatore del progetto AQUAMED.

Il nuovo piano d’azione proposto ha come obiettivo la formazione di un gruppo di interesse che coinvolgerà l’industria, la ricerca e i decisori politici oltre ad un sistema di riconoscimento per i ricercatori particolarmente impegnati nella ricerca. Per il momento il progetto ha analizzato le possibili cooperazioni tra i settori per ottenere buoni risultati con risparmio idrico e energetico e le eventuali tendenze di settore delle differenti regioni comparandole con i vincoli che interessano il settore. Questa cooperazione faciliterà lo sviluppo di capacità atte a migliorare l’armonizzazione dell’acquacoltura e delle politiche di ricerca nel bacino del Mediterraneo.

 

Il Dr Blancheton detto che il progetto AQUAMED ha ottenuto importanti risultati in particolare grazie al piano d’azione commentando “Il successo del progetto AQUAMED è stato possibile grazie al coinvolgimento degli stakeholder del settore dell’acquacoltura mediterranea. Gli eventi organizzati dalle parti interessate hanno aiutato la partnership a dimostrare l’importanza del settore, dei ricercatori e dei responsabili politici che lavorano insieme per definire l’agenda di ricerca e di innovazione strategica per l’acquacoltura mediterranea”.

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