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In Antartide il vento è cambiato e sta accelerando lo scioglimento dei ghiacci

Il cambiamento climatico ha causato alterazioni nei venti al Polo Sud che ora sospingono acque marine troppo calde verso il continente accelerando lo scioglimento dei ghiacci

scioglimento dei ghiacci
fonte: NASA

 

Uno scioglimento dei ghiacci causato da onde marine a 700 km/h

 

(Rinnovabili.it) – Tra le prime cause dello scioglimento dei ghiacci in Antartide occidentale c’è il vento. Un vento fortissimo, che soffia da est e causa moti marini che si propagano sotto il continente a velocità spaventose, portando le acque più calde a lambire le piattaforme gelate e a fonderle progressivamente.

Una nuova ricerca pubblicata su Nature Climate Change ha rivelato come l’intensificazione dei venti sul fronte orientale dell’Antartide sia tra i principali driver dell’alto tasso di fusione dei ghiacci a 6 mila chilometri di distanza, lungo la penisola antartica occidentale. I ricercatori dell’ARC Centre of Excellence for Climate System Science, in Australia, hanno scoperto che disturbi del livello del mare causati dalle folate creano un tipo di onda oceanica conosciuta come onda Kelvin, che genera una spinta di circa 700 km orari.

 

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Quando simili onde incontrano la ripida topografia subacquea fuori dalla penisola antartica occidentale, sollevano le acque più calde verso le grandi piattaforme lungo la costa. In questa regione, la calda corrente circumpolare antartica passa molto vicino alla cosiddetta “mensola” di ghiaccio, contribuendo ad aggravare il fenomeno. Secondo i ricercatori, proprio questa combinazione di acqua calda disponibile in mare aperto e il suo trasporto in direzione della piattaforma ad opera del vento, avrebbe accelerato il processo di fusione negli ultimi decenni.

Le stesse mutazioni dei venti antartici sul fronte orientale del continente, tuttavia, sarebbero un effetto del cambiamento climatico. Con il progressivo riscaldamento globale, infatti, i forti venti occidentali che causano le tempeste sull’Oceano Meridionale vengono spinti verso il Polo, influendo sulle correnti d’aria che interessano l’Antartide. L’alterazione dei venti antartici può causare, secondo la ricerca, un riscaldamento fino a 1 °C delle acque profonde sotto le “mensole” di ghiaccio che sporgono dalla piattaforma continentale sul lato ovest. Ciò potrebbe avere implicazioni significative per queste lastre gelate, accelerandone la fusione e la scomparsa.

Gli esperti avvertono che con questi trend l’Antartide potrebbe contribuire per oltre un metro all’aumento del livello del mare entro il 2100, un fatto disastroso per le regioni costiere di tutto il mondo, con migrazioni che potrebbero interessare centinaia di milioni di persone.