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Annuario Istat 2013: traffico e inquinamento i mali peggiori

Annuario Istat(Rinnovabili.it) – Traffico, difficoltà di parcheggio e inquinamento dell’aria, inquinamento acustico e  difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici sono i problemi ambientali maggiori riscontrati dagli italiani. Le preoccupazioni della popolazione, racchiuse nell’Annuario Istat 2013, evidenziano come sia il traffico il primo vero grande problema di noi italiani, sempre pronti a prendere l’automobile anche per i piccoli spostamenti. Mentre gli studenti si spostano a piedi per il 29%, i lavoratori per l‘88% scelgono i mezzi di trasporto. Quando si tratta di trasporto privato gli italiani preferiscono l’auto, anche perchè negli ultimi anni la qualità del settore trasporti non risulta migliorata, rallentata probabilmente dalla crisi economica e dalla minore richiesta di merci oltre che un calo delle vendite di nuovi veicoli.

 

Nell’Annuario Istat una parte importante è stata dedicata alla raccolta dei rifiuti e alla produzione di rifiuti speciali. Secondo i dati raccolti mediante questionari compilati da soggetti pubblici e privati che includono informazioni provenienti anche dall’Arpa, Appa e Osservatori regionali nel 2011 risulta una raccolta di 31,4 milioni di tonnellate di rifiuti urbani pari a 528 kg per abitante con la percentuale della differenziata che si aggira intorno al 37,7% degli RSU raccolti. Differenze evidenti si notano tra Nord Sud e centro Italia. Al Settentrione si raggiunge il 51,1 per cento, al Centro il 30,2% e nel Mezzogiorno si scende al 23,9 per cento.

Per quanto riguarda la produzione di rifiuti speciali invece il 57,7% dei rifiuti speciali è prodotto nelle regioni del Nord, il 23,6% nelle regioni del Sud e il restante 18,7 per cento nelle regioni del Centro Italia.

 

Per il settore energia rimane stabile la dipendenza dalla produzione estera, che nel 2011 ha caratterizzato il mercato europeo coprendo il 57,7% del consumo interno lordo mentre in Italia arriva addirittura all’81,3% con una leggere decrescita riscontrata negli ultimi dieci anni, disegnando un andamento in opposizione rispetto agli altri paesi Ue.

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