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Anche il maltempo colpisce l’ILVA

Il maltempo, 7 nuovi arresti e la minaccia della chiusura definitiva dell'impianto mettono nuovamente al centro della cronaca lo stabilimento siderurgico di Taranto

(Rinnovabili.it) – “E’ notorio che Corrado Clini da direttore del Ministero dell’Ambiente non si occupava di Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) e non ha avuto quindi alcun ruolo in quella rilasciata all’Ilva”. Arriva dal Minambiente secca e perentoria la smentita che Clini abbia firmato l’AIA dell’ILVA, una precisazione che il Ministero dell’Ambiente ha nuovamente tenuto a diffondere a seguito della proliferazione di notizie false, in una settimana durante la quale ogni giorno la cronaca ha riportato vicende riguardanti l’impianto di Taranto.

 

E’ proprio di ieri infatti la notizia che ha visto in arresto altre 7 persone coinvolte nello scandalo ILVA e il sequestro di prodotti finiti che ha portato alla chiusura dello stabilimento e allo stop del funzionamento, mandando a casa migliaia di lavoratori che rivendicano un posto di lavoro e che minacciano lo sciopero, supportati dalla Fiom. Ma come se non bastasse è il maltempo a procurare, per ora, i danni maggiori. E’ di stamane la notizia di una tromba d’aria che, abbattendosi sullo stabilimento parzialmente chiuso, ne avrebbe danneggiato una ciminiera, ferito una ventina di operai e causato la caduta di un uomo che stava lavorando su una gru caduta in mare. Un’emergenza quindi che non solo coinvolge i lavoratori e i cittadini che vivono nei pressi dello stabilimento ma che sta interessando, a causa del brutto tempo, tutto il territorio. Paura per gli operai ma anche per la salute dell’area circostante quando, a seguito dei danni riportati dal passaggio della tromba d’aria si sono alzate fiamme alte una cinquantina di metri da una delle ciminiere dell’ILVA. ”Gravi danni strutturali, emissioni sotto controllo” ha però fatto sapere l’azienda.

 

All’indomani della chiusura dello stabilimento gli operai che comunque oggi si sono recati sul posto di lavoro hanno visto concretizzarsi maggiormente lo spettro della disoccupazione, senza possibilità di cassa integrazione come specializzato dal ministro Clini, che ha ricordato come la chiusura dell’impianto oltre ad un danno ambientale grave causerebbe enormi disagi a circa 12mila impiegati che fanno capo all’impianto siderurgico.