Stamani a Roma l’incontro in cui associazioni e gruppi di interesse hanno presentato una serie di proposte per bandire definitivamente l’amianto dall’Italia
Oltre a una capillare diffusione su tutto il territorio, dovuta all’estrema versatilità di impiego, l’amianto continua a essere estratto (si tratta di rocce, come le pietre verdi o le ofioliti) nonostante il divieto del 1992, sapientemente raggirato con un decreto ministeriale nel 1996. A ciò va ad aggiungersi la lentezza delle operazioni di bonifica, dapprima incentivate con il IV Conto Energia (grazie al quale sono stati bonificati oltre 25 milioni di mq di eternit) poi dimenticate dal V, e il problema dello smaltimento e l’assenza di discariche dedicate. Da qui, le proposte di tutti i gruppi di interesse, avanzate con la speranza che dopo la Conferenza di Venezia vengano tradotti in concreti atti normativi: prevenzione, chiusura di tutte le attività di estrazione di materiali contenenti amianto, sorveglianza sanitaria ed epidemiologica, ricerca clinica, risarcimento alle vittime garantito e misure previdenziali.