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Amianto: 100mila vittime nel mondo e 4 mld di spese sanitarie

A dirlo è uno studio commissionato dall'Organizzazione mondiale della sanità. Le spese sanitarie per chi ha fatto uso di amianto vanno dai 2,4 e i 3,9 miliardi di dollari

Amianto
(Photo Credit: U.S. Air Force photo Airman Anthony Jennings)

 

Non esistono impatti negativi per i paesi che hanno deciso di eliminare l’uso di amianto

(Rinnovabili.it) -L’amianto continua a mietere vittime, provocando ben 100mila morti ogni anno. Un danno che ha forti conseguenze sulle spese sanitarie che vanno dai 2,4 e i 3,9 miliardi di dollari, considerando i tumori causati dalla sostanza, soprattutto il mesotelioma, ed escludendo le spese indirette come per esempio quelle per le cause legali. Sono i dati dello studio che questo dannoso materiale ha inflitto alla nostra società, commissionato dall’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e svolto dal centro studi economici Nana.

Il dato senza dubbio più rilevante che emerge dallo studio è il fatto che non esistano impatti negativi per i paesi che hanno deciso di eliminare l’uso di questo materiale. Benché la produzione di amianto nel mondo sia diminuita progressivamente rispetto al picco del 1980, quando raggiungeva le 4,8 tonnellate, i danni alla salute delle persone che nel passato hanno avuto a che fare con le fibre di asbesto sono ancora tangibili. Oggi la produzione di amianto è scesa della metà, distribuita sopratutto tra Brasile, Russia, Cina e Kazakhstan. “Dai dati dei singoli paesi – scrive il centro studi economici Nana, autore del rapporto – non emergono effetti negativi osservabili sul Pil in seguito al bando dell’amianto o a un declino nel consumo o nella produzione. Dove è stato osservato un calo dell’occupazione l’effetto è stato assorbito nei due anni successivi”.

 

Il primo paese a bandire questa sostanza killer è stata la Danimarca nel 1972, mentre nel 1978 è arrivato il voto del Parlamento europeo che ne ha chiesto la messa al bando. L’Italia è arrivata più tardi, nel 1992. Nel 2013 l’amianto era vietato in 67 paesi. Tra qualche giorno, il 28 aprile, in Italia si celebra la “Giornata mondiale delle vittime dell’amianto e per la salute e la sicurezza sul lavoro”. A Casale Monferrato, il comune piemontese simbolo della lotta alla fibra killer – è qui che nel 1907, la multinazionale Eternit aprì il più grande stabilimento d’Europa di amianto – saranno previsti tre giorni di eventi: “Vita a Impatto Zero”, in programma la mattina del 27 aprile al Parco Eternot coinvolgerà gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il Teatro Municipale di Casale ospiterà l’evento “Per non dimenticare” la mattina di sabato 28 aprile. La cerimonia del 28 proseguirà poi al Parco Eternot con il ricordo delle vittime con benedizione della targa a nome di Cgil, Cisl, Uil e Afeva. Domenica 29 aprile, alle ore 17,30, allo Stadio Natal Palli si terrà invece la partita esibizione “Un Goal per il futuro” con la Nazionale Cantanti e la formazione dei Resilienti del Monferrato.