(Rinnovabili.it) – L’inquinamento acustico non ha nulla da invidiare a quello atmosferico. Lo rivelano i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che informa come il problema sia tra i fattori ambientali a maggiore impatto sulla salute umana dopo lo smog. Un impatto così diffuso che oggi un europeo su tre risulta esposto a livelli sonori dannosi per la salute.
Eppure secondo l’indagine della Transport & Environment, “Reduction of vehicle noise emissions: Technological potential and impacts”, basterebbe un taglio di tre decibel delle emissioni dei veicoli a motore per dimezzare l’inquinamento acustico causato dal traffico su strada, mantenendo comunque un buon rapporto costo/beneficio. Ridurre l’intensità dei suoni avrebbe infatti costo di gran lunga inferiore a quello necessario per interventi di insonorizzazione strutturale degli edifici o di installazione di barriere antirumore ai bordi delle strade.
Ecco perché Transport & Environment, insieme a Amici della Terra Italia, e ad altre associazioni ambientaliste e di tutela della salute pubblica di 12 Paesi dell’Unione, ha inviato il proprio appello al Parlamento Europeo per domandare standard più stringenti in tema di inquinamento acustico. La richiesta è che gli eurodeputati non ripercorrano la strada già calcata lo scorso anno annacquando l’ambizioso testo presentato dall’esecutivo ma approvino piuttosto limiti non superiori a quelli proposti dalla Comitato Ambiente del Parlamento. I dissensi nati in seno alle varie parti politiche sul testo hanno fatto slittare il voto in Plenaria il prossimo 5 febbraio 2013 e le associazioni sperano inoltre che venga favorita una rapida entrata in vigore del regolamento stesso e la sua successiva implementazione.