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Amazzonia, dopo gli incendi torna la deforestazione: ad agosto persi 1.700 km quadrati

L'Istituto nazionale di ricerche spaziali (INPE) ha diffuso i dati parziali sul disboscamento illegale nella foresta pluviale registrando il 4° mese consecutivo di crescita rispetto allo scorso anno.

deforestazione amazzonia
Foto credit Matt Zimmermann / flickr

Anche Papa Francesco mette in guardia contro la deforestazione: “Salvaguardare la Terra intesa come nostra casa comune”

 

(Rinnovabili.it) – La deforestazione in Amazzonia continua a crescere: secondo i primi dati rilasciati dall’Agenzia spaziale brasiliana (INPE) nel solo mese di agosto 2019 sarebbero stati abbattuti poco più di 1.700 chilometri quadrati di foresta pluviale (il triplo di quanto registrato nello stesso periodo lo scorso anno).

 

Un trend in costante crescita a partire dallo scorso mese di maggio e che ha toccato il picco a luglio 2019, con oltre 2.250 km quadrati di foresta persa (+278% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente): secondo l’INPE, a partire dall’inizio del 2019, sarebbero 6.404 i km quadrati di foresta amazzonica abbattuta illegalmente per far posto a coltivazioni e allevamenti (+92% rispetto ai primi 8 mesi del 2018).

 

Una crisi che non accenna a migliorare e che anzi, potrebbe impattare anche sull’emergenza incendi che proprio ad agosto hanno devastato l’Amazzonia con migliaia di roghi. Una volta abbattuti, i tronchi vengono generalmente dati alle fiamme per nascondere le tracce dell’attività illegale di disboscamento: “Se registriamo deforestazione nel mese precedente, significa che vedremo degl’incendi nel mese corrente”,ha spiegato la dottoressa Ana Paula Aguilar, ricercatrice dell’INPE distaccata all’Università di Stoccolma.

 

Nelle scorse settimane, il Governo brasiliano ha stanziato l’invio di truppe militari per contenere l’espandersi dei roghi nella foresta amazzonia: una misura che sta avendo impatto positivo (la stessa INPE registra 2.799 incendi nella prima settimana di settembre 2019, in calo del 60% rispetto allo stesso periodo del 2018), ma che rischia di essere compromessa dall’attività illecita di disboscamento.

 

Intanto prosegue il braccio di ferro tra comunità internazionale e presidenza del Brasile, riguardo la tutela e la salvaguardia dell’Amazzonia. Al Presidente carioca Jair Bolsonaro, che alcune settimane fa definito la crisi d’incendi come un problema “domestico”, ha risposto negli scorsi giorni anche Papa Francesco, durante una visita in Madagascar: “Il deterioramento della biodiversità compromette il futuro delle nazioni e della Terra, la nostra comune casa– ha affermato il pontefice durante l’incontro con il Presidente malgascio Andry Rajoelina – Le foreste sono minacciate da incendi, bracconaggio, abbattimento senza restrizioni di boschi di grande valore. La biodiversità di piante e animali è minacciata dal contrabbando e dall’esportazione illegale”.

“Non può esserci un vero approccio ecologico o sforzi efficaci per salvaguardare l’ambiente senza il raggiungimento di una giustizia sociale in grado di rispettare il diritto alla destinazione comune dei beni della Terra – ha concluso il pontefice – non solo delle generazioni presenti, ma anche di quelle che devono ancora venire”.