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OMM: l’alta montagna diventa una sorvegliata speciale

Frutto del vertice convocato a Ginevra e per la prima volta basato su di un approccio integrato, nasce una nuova iniziativa globale per una più efficace strategia d’adattamento climatico ad alta quota

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Al via il nuovo progetto integrato di osservazione e previsione dedicato all’alta montagna

(Rinnovabili.it) – Convocato a Ginevra dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), l’High Mountain Summit 2019 ha coinvolto oltre 150 parti per “identificare le azioni prioritarie a supporto di uno sviluppo più sostenibile” e portare ad una conseguente “riduzione del rischio di catastrofi” ed alla formulazione  di nuove  strategie d’adattamento climatico per le montagne e le regioni a valle”. Un invito all’azione, reso necessario dal sempre più rapido scioglimento delle vette ghiacciate, le cui conseguenze hanno gravi ricadute sulle economie, sugli ecosistemi e sulla salute delle persone.

 

Le regioni montane coprono infatti circa un quarto della superficie terrestre, ospitano 1,1 miliardi di persone e, attraverso i fiumi che si originano dalle loro fonti, forniscono acqua dolce a oltre metà della popolazione mondiale. Le presentazioni da tutto il mondo hanno evidenziato che lo scioglimento dei ghiacciai e della neve si sta traducendo sia in un aumento dei pericoli a breve termine – come frane e inondazioni – che in una minaccia a lungo termine per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico. Il ché rappresenta un fattore di rischio eccezionale per gli ecosistemi locali e a valle, ma anche per l’agricoltura, la silvicoltura, la pesca, la produzione di energia idroelettrica, i trasporti ed il turismo.

 

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Per l’istituzione di sistemi d’allarme tempestivi e, in generale, per lo studio di possibili strategie d’adattamento climatico, si rende tuttavia necessaria una più approfondita conoscenza della situazione attuale. Cosa ostacolata, a detta degli stessi ricercatori, dalla mancanza di un “monitoraggio affidabile”. Il Vertice ha rilevato infatti “la scarsità di osservazioni meteorologiche, idrologiche, climatiche e di criosfera nelle regioni montane e le difficoltà di accesso ai dati esistenti”, ma ha anche sottolineato il “potenziale dei sistemi di osservazione spaziali per migliorare la situazione”. 

L’incontro ha portato dunque alla formulazione di una nuova tabella di marcia ed alla creazione – per la prima volta – di un progetto integrato di osservazione e previsione dedicato all’alta montagna. Diretto dallo stesso OMM, il progetto si baserà sulla “cooperazione transfrontaliera” e sulla “condivisione aperta di tutti i dati disponibili”.