Rinnovabili • Rifiuti: in discarica solo se trattati

Allarme discariche: in Italia sono troppe e ormai in fin di vita

Focus sugli attuali ritmi di smaltimento dei rifiuti urbani: se mantenuti tali, porteranno le discariche italiane alla completa saturazione nei prossimi due anni

Rifiuti: in discarica solo se trattati(Rinnovabili.it) – Tante, anzi troppe, e con davanti un’aspettativa di vita che non supera i due anni: stiamo parlando delle discariche italiane, promemoria incessante di uno dei talloni d’Achille nella gestione del Belpaese. A fornici un quadro completo della situazione è il primo rapporto annuale del WAS – Waste Strategy, il think tank italiano sull’industria del Waste management e del riciclo. Il documento, presentato oggi a Roma, lancia l’allarme sugli attuali ritmi di smaltimento dei rifiuti urbani che, se mantenuti tali, porteranno le discariche italiane alla completa saturazione nei prossimi due anni. Le situazioni più critiche si registrano in Sicilia, Calabria, Lazio, Puglia e Liguria e il report evidenzia come, analizzando i Piani Regionali, emerga la tendenza a continuare a puntare sulle discariche o, addirittura, a non prevedere soluzioni per lo smaltimento. “Anche qualora previsti – sottolinea il rapporto del think thank italiano sull’industria del waste management- i termovalorizzatori raramente giungono a costruzione: della capacità totale prevista dagli ultimi Piani Regionali disponibili (~2,5 mln ton per 16 regioni al 2013) ne è stata realizzata meno del 20%”.

 

La situazione è critica ma non è priva di vie d’uscita sui cui è lo stesso WAS a ragionare. “La gestione dei rifiuti comporta una serie di importanti ricadute per il sistema Paese”, avverte Alessandro Marangoni, AD di Althesys presentando il Rapporto. “Lo studio ha stimato gli effetti ambientali, economici e sociali di diversi scenari futuri. Il raggiungimento degli obiettivi previsti al 2030 dalle revisioni delle direttive UE (70% di riciclo totale) comporterebbe benefici potenziali netti per l’Italia fino a 15 miliardi di euro circa”. Per gli autori del report la ricetta salva rifiuti è già indicata dall’Europa e prevede da un lato l’aumento delle percentuali di raccolta differenziata e il recupero dei materiali e dall’altro la termovalorizzazione dei rifiuti indifferenziati.