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Al Fraunhofer le acque reflue diventano fertilizzante

(Rinnovabili.it) – Il fosforo è un elemento vitale per le piante, ma negli ultimi tempi gli agricoltori hanno dovuto affrontare una carenza sempre maggiore di questo minerale e un costante aumento del prezzo dei fertilizzanti a base di fosfato. Nel tentativo di mettere a punto valide ed economiche alternative, i ricercatori del Fraunhofer Institute hanno trovato una soluzione che fa uso di risorse disponibili a livello locale: le acque reflue degli impianti di depurazione.

“Il nostro processo fa precipitare le sostanze nutritive in una forma che permette loro di essere re-utilizzate direttamente come fertilizzante”, spiega Jennifer Bilbao, che gestisce il gruppo di ricerca.

La caratteristica principale di questo procedimento, che è attualmente in fase di sperimentazione in un impianto pilota mobile, è un processo elettrochimico che permette al composto magnesio-ammonio fosfato – noto anche come struvite – di depositarsi sul fondo della soluzione (il campione di acqua) sotto forma di piccoli cristalli che possono, a loro volta, essere utilizzati direttamente come fertilizzante, senza – a differenza dei processi tradizionali – richiedere l’aggiunta di sali sintetici o basi. Si tratta di un processo completamente privo di sostanze chimiche”, spiega la ricercatrice, e soprattutto a risparmio energetico; dal momento che gli ioni di magnesio nell’acqua sono particolarmente reattivi, il processo elettrochimico consuma meno energia elettrica rispetto ai metodi convenzionali. Per tutti i tipi di acque reflue testate finora, l’energia necessaria non ha superato il valore di 70 Wh per metro cubo. “Il nostro processo è adatto anche per reflui del settore alimentare e dalla produzione di biogas da rifiuti agricoli”, aggiunge Bilbao. L’unico prerequisito è che l’acqua di processo sia ricca di ammonio e fosfati.

 

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