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Ai Tropici, quando piove diluvia!

Secondo uno studio del MIT, le aree tropicali, a differenza del resto del mondo, sarebbero più sensibili agli effetti del surriscaldamento globale

(Rinnovabili.it) – Per ogni grado Celsius di aumento della temperatura, le precipitazioni estreme nelle regioni tropicali aumenteranno la loro intensità del 10%. Ad affermarlo è uno studio condotto dal Masachussets Institute of Technology (MIT), secondo il quale nei Tropici i fenomeni temporaleschi risponderebbero ai cambiamenti climatici in modo diverso rispetto ad altre zone nel mondo. Secondo quanto rilevato dai ricercatori, infatti, in questa specifica zona del globo i fenomeni estremi, che si manifestano sotto forma di temporali complessi, monsoni, cicloni o uragani, avrebbero una sensibilità maggiore al riscaldamento globale.

I motivi alla base di questa diversità sarebbero ancora poco chiari, ma osservando le precipitazioni estreme che si sono verificate tra i 30 gradi di latitudine Nord e i 30 gradi di latitudine Sud dell’equatore negli ultimi venti anni sono state rilevate delle forti variazioni climatiche da un anno a un altro, imputabili principalmente a El Niño, un fenomeno tropicale che surriscalda la superficie del Pacifico Orientale e che provocherebbe cambiamenti climatici localizzati, indipendentemente dal riscaldamento globale. Prendendo in considerazione i modelli climatici in grado di simulare gli effetti sia de El Niño che del riscaldamento globale, i ricercatori sono riusciti a individuare un legame tra le variazioni di breve termine negli eventi estremi e il cambiamento climatico nel lungo termine: più aumenta la temperatura e più si intensificherebbero le precipitazioni tropicali estreme. La sensibilità di queste zone, insomma, è maggiore di quelle di altre aree del mondo e gli studiosi si augurano che proprio in queste zone i dati rilevati possano essere utili per condurre una buona pianificazione.

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