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Agricoltura: il risparmio idrico chiede soluzioni smart

Si è tenuto a Roma il workshop internazionale "Sistemi innovativi per l'irrigazione tra risparmio d'acqua ed energia pulita"

Agricoltura : il risparmio idrico chiede soluzioni smartL’altro giorno, 22 marzo, era la giornata mondiale dell’acqua, e ieri a Roma, per festeggiarla, acquazzoni in quantità… Scherzi a parte, in occasione della ricorrenza internazionale si è svolta ieri nella capitale, presso la Società italiana di geografia, nella splendida cornice di Villa Celimontana, un’interessante iniziativa organizzata da Inea (Istituto nazionale di economia agraria) sul tema “Sistemi innovativi per l’irrigazione tra risparmio d’acqua ed energia pulita”. Sono stati presentati alcuni sistemi tecnici di guida dell’irrigazione destinati a ottenere sia risparmi d’acqua, risorsa naturale che l’agricoltura usa in notevole quantità (circa due terzi dell’acqua dolce utilizzata in Italia trovano impiego nel settore agricolo allargato), sia risparmi energetici (non a tutti è noto che per far giungere l’acqua nei campi e nelle aziende agricole i consorzi di bonifica utilizzano ingenti risorse elettriche, in particolare per i pompaggi). Abbiamo sentito parlare in particolare del sistema europeo Sirius, sviluppato con i fondi per la ricerca del settimo programma quadro, del sistema Irrisat, sviluppato e applicato in Campania, e di quello Irriframe, nato a Bologna col supporto della regione Emilia-Romagna, e ora diffuso in molte regioni dopo la sua adozione da parte di Anbi, l’associazione nazionale delle bonifiche.

 

I primi due metodi si basano sull’impiego massiccio di dati da satellite per valutare dallo spazio se le condizioni idriche delle colture indicano o meno la necessità di irrigare. L’approccio emiliano invece è più tradizionalmente basato sul bilancio dell’acqua nel suolo e necessita di dati puntuali su terreno coltura e condizioni meteo (in Emilia queste ultime sono fornite a cadenza oraria da Arpa su una griglia regolare che copre l’intero territorio regionale). Gli aspetti energetici sono stati trattati ampiamente dal rappresentante Enea, che in particolare ha mostrato come in azienda agricola sono in linea di principio accessibili una dozzina di fonti rinnovabili, dalle biomasse, al biogas, vento, sole ecc. e che in Italia dei circa mezzo milione di impianti fotovoltaici allacciati in rete, circa il 15% sono realizzati in aziende agricole, con una punta del 30% in Basilicata. Inea invece ha illustrato il programma di supporto ai consorzi di bonifica, che fanno grande uso di energia per il sollevamento dell’acqua e la successiva immissione in rete di acqua, per l’installazione di apparecchiature per la generazione microidroelettrica, una soluzione molto interessante per ridurre emissioni e costi, rendendo così più sostenibile la gestione idrica in agricoltura.