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AEA: le rinnovabili europee stanno riducendo le emissioni

AEA: le rinnovabili europee stanno riducendo le emissioni

 

 

(Rinnovabili.it) – Quanto stanno facendo di concreto le energie rinnovabili nell’azione di riduzione dei gas serra? Questa la domanda che si sono posti all’Agenzia Ambientale Europea (AEA) prima di redigere il report  ‘Renewable energy in Europe 2017: recent growth and knock-on effects. E calcolatrice alla mano, gli autori del documento hanno quantificato i risparmi di CO2 ottenuti grazie alla transizione energetica in corso.

 

I progressi son lenti ma concreti. A partire dall’anno 2005, il progressivo aumento della quota di energia verde nei consumi ha consentito all’Unione Europea di ridurre l’uso dei combustibili fossili e le emissioni di gas serra associate di circa un decimo nel 2015. Parliamo di quasi 436 Mt di CO2 evitate all’atmosfera grazie a 130 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) d’origine fossile di cui abbiamo potuto fare ameno nel 2015 a livello comunitario. Il carbone risulta il combustibile più facilmente sostituito nel processo di decarbonizzazione energetica, rappresentando circa la metà di tutti i carburanti inquinanti evitati. Segue, più distante il gas naturale (circa il 28% di tutti i combustibili fossili evitati) mentre la riduzione dei prodotti petroliferi e combustibili correlati è stata meno pronunciata a causa della minore quota FER nel settore dei trasporti.

 

I cali maggiori in termini assoluti di quantità di combustibili fossili utilizzati si sono registrati in Germania, Italia e Regno Unito, sia nel 2014 che nel 2015. In termini relativi invece, la Svezia, la Danimarca e la Finlandia risultano quelli che hanno fatto di più rispetto ai propri standard di consumi ed emissioni.

 

Se si guarda ai contributi apportati ai singoli settori si scopre che quello delle fer elettriche (330 Mt CO2, o il 76% di tutte le emissioni lorde evitate) è stato notevolmente superiore a quella delle fer termiche (66 Mt CO2, o il 15% di tutte le emissioni evitate) e dei biocarburanti impiegati nei trasporti (40 Mt CO2, ovvero circa il 9% del totale).

Nel complesso l’Agenzia conferma quanto annunciato da Eurostat solo qualche settimana fa, ossia l’aumento dal 15 al 16% della quota delle green energy nel mix energetico comunitario dal 2013 al 2014. La tendenza al rialzo è proseguita anche nel 2015, con le energie rinnovabili che per l’ottavo anno di fila hanno rappresentato la maggior parte (77%) di nuova capacità di generazione di energia elettrica. A livello degli Stati membri, le quote di utilizzo delle energie rinnovabili continua a variare notevolmente: si passa da un oltre il 30% di Paesi come la Finlandia e la Svezia, al 5% o meno di Lussemburgo e Malta.

 

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