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AEA: il water management alla base delle politiche Ue

(Rinnovabili.it) – Un utilizzo eccessivo di acqua e gli alti tassi di inquinamento minacciano costantemente la sopravvivenza e la salute degli ecosistemi. Indispensabili per l’approvvigionamento idrico, alimentare ed energetico dell’Europa gli habitat acquatici dovranno essere maggiormente protetti dai settori agricolo, energetico e dei trasporti che devono impegnarsi nell’utilizzo razionale e nella gestione opportuna della risorsa entro limiti definiti “sostenibili”.

European waters – current status and future challenges’ è il documento che raccoglie le informazioni provenienti da altri 9 rapporti che l’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) ha pubblicato nel corso del 2012 e del 2013. Analizzato nell’odierna sessione della Conferenza Blueprint in svolgimento a Cipro il documento di nuova pubblicazione mette in evidenza oltre alle problematiche note anche una serie di politiche che l’Europa sta adottando e che ha intenzione di adottare per limitare i danni ambientali dovuti da una cattiva gestione dell’acqua.

 

Per la salute del pianeta vanno quindi mantenuti gli ecosistemi più forti, in grado di fornire servizi vitali spesso trascurati, come ad esempio accade quando un ecosistema umido viene ripristinato. Quando ciò accade non è solo un bene per la biodiversità ma anche per l’ambiente circostante che ottiene un livello maggiore di filtrazione delle acque e che risulta maggiormente protetto dal rischio di inondazioni, servizi fondamentali che ancora però non vengono conteggiati negli attuali sistemi economici e finanziari.

 

“L’acqua è finita, e non può continuare ad assorbire quantità illimitate di inquinamento senza danneggiare le risorse e gli ecosistemi ai quali ci affidiamo,” ha detto Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA “Gli agricoltori, i progettisti e le imprese devono cooperare di più, per fare in modo che le pressioni combinate sugli ecosistemi non oltrepassino limiti dannosi.”

 

Gli ecosistemi sono al momento pericolosamente sotto pressione: il 48% dei corpi idrici superficiali europei dovrebbero ottenere entro il 2015, secondo quanto specificato nella Direttiva Quadro sulle Acque, un buono stato di salute raggiungibile esclusivamente attraverso la riduzione degli attuali stati di inquinamento che stanno danneggiando gli ecosistemi. L’eccessivo utilizzo di prodotti chimici e fertilizzanti in agricoltura è ad esempio tra le principali cause di alterazione di fauna e flora.

Anche lo sfruttamento eccessivo della risorsa sta provocando danni seri all’ambiente, situazione aggravata dall’aumento degli episodi di siccità, sempre più numerosi e prolungati.

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