(Rinnovabili.it) – Le città resilienti, quelle realtà urbane che già oggi sono impegnate in prima persona nella lotta al climate change, si sono date appuntamento a Desenzano del Garda per l’Assemblea Nazionale del Coordinamento delle Agende 21 Locali Italiane. E il tema che tiene banco a questa XVII edizione è proprio quello delle “Città resilienti del 21°secolo”, ossia città capaci di prevenire e contenere i cambiamenti climatici, adeguandosi alle loro conseguenze e sviluppando capacità di costruire risposte sociali, economiche e ambientali strutturate. Mentre i grandi del Pianeta avanzano lentamente nella discussione su un possibile accordo taglia emissioni, i piccoli si trovano già oggi a fare i conti con gli effetti negativi del surriscaldamento globale. Ma c’è chi non si fa trovare impreparato, consapevole del ruolo che anche i piccoli territori posso svolgere nell’attuale lotta climatica. Oggi, infatti, le aree urbane occupano complessivamente solo il 2% del territorio, ma sono responsabili dell’80 % del consumo di energia, del 70% della produzione di rifiuti e del 60% delle emissioni di CO2.
Per questo il ruolo delle città e delle comunità locali è fondamentale nella mitigazione così come nell’adattamento ai cambiamenti climatici. «Le politiche di resilienza territoriale sono complesse, ma danno la grande opportunità di lavorare a livello complessivo, diversamente dalle politiche di mitigazione». – ha spiegato durante l’incontro Laura Creazzo, dell’Ufficio di coordinamento di Majors Adapt, campagna europea che conta 150 adesioni, tra cui 20 città con più di 500mila abitanti, 28 piani di adattamento adottati, 17 in via di definizione. Intervenire e farlo subito: queste sono le parole d’ordine dell’Assemblea: si stima infatti che l’Unione Europea, senza misure di adattamento climatico, da qui al 2020 dovrà sborsare ben 100 miliardi di euro per affrontare i danni. Eppure per ogni euro speso oggi per proteggere le comunità dagli effetti del climate change se ne risparmierebbero 6 sul ‘conto danni’ del futuro.
«Intervenire oggi non è solo improcrastinabile, ma anche possibile – ha affermato Rossella Zadro, presidente del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane -. A partire dal livello locale esistono gli strumenti per farlo: sui territori, dove le città e le comunità sono chiamate, appunto, a diventare “resilienti”, ossia a dotarsi di politiche e interventi mirati non solo per “adattarsi” agli effetti, ma anche per limitarli. E serve farlo su più fronti: le sole politiche di mitigazione a livello energetico non sono più sufficienti. È necessario porre attenzione sulle aree urbane nel loro complesso, dove abitano tanti cittadini».