(Rinnovabili.it) – Sono noti i vantaggi del trattamento delle acque reflue e l’incremento dell’efficienza energetica degli impianti ne aumenta ulteriormente il lato green.
In Europa sono al momento presenti 65mila impianti per la depurazione delle acque, ognuna delle quali dà un contributo essenziale per la sopravvivenza della popolazione. Con la semplice istallazione di nuovi dispositivi all’avanguardia questi impianti possono ottenere un risparmio energetico pari al 25% al contempo aumentando la riduzione dei nutrienti del 20%.
Di questo si stanno occupando i ricercatori e gli ingegneri del team del progetto Ue OptimEDAR (‘Efficient Management of Small and Medium Wastewater Treatment Plants’), interessati a dimostrare la validità del progetto e farlo conoscere in tutto il continente.
A coordinare il progetto Sergio de Campos dell’ADASA Sistemas, una società spagnola che si occupa di trattamento delle acque e di monitoraggio ambientale che ha sviluppato un prototipo capace di ridurre i consumi energetici aumentando l’efficienza degli impianti, garantendo ottimi livelli di depurazione al variare della percentuale di residui organici presenti nell’acqua, solitamente più elevati nei mesi caldi quando la popolazione aumenta in numerose località, specie quelle di villeggiatura.
“Sappiamo grazie alla conoscenza scientifica dei processi all’interno del serbatoio e all’esperienza pratica, che esiste un insieme minimo di parametri che possono essere misurati con sensori non costosi. Con questi sensori, OptimEDAR calcola il carico organico equivalente, e controlla il processo di aerazione in base a questa informazione virtuale” ha spiegato De Campos. Ad esempio un prototipo installato in un impianto a Badajoz, in Spagna, è stato in grado di ridurre il tempo di operazione dei soffiatori biologici da 14-16 ore a 5-6 ore giornaliere, consentendo la generazione di cicli di denitrificazione e defosfatazione garantendo risultati ottimali.