Aumentano in maniera graduale i monitoraggi e le sostanze che saranno incluse nel trattamento delle acque reflue urbane
Il trattamento delle acque reflue si estenderà dalla materia organica a vari altri inquinanti
(Rinnovabili.it) – Giunge a meta un altro percorso normativo europeo. Nella corsa ad approvare tutti i dossier rimasti aperti prima delle elezioni, stavolta è toccato a quello sul trattamento delle acque reflue.
Il Parlamento Europeo ha infatti approvato, con 481 voti favorevoli, 79 contrari e 26 astensioni, l’accordo raggiunto con il Consiglio nel gennaio 2024 sulla revisione delle norme europee in materia di gestione delle acque.
Gli standard per la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane dovrebbero così alzarsi, ma con un approccio graduale. La legislazione approvata impone che, entro il 2035, tutte le acque di scarto negli agglomerati con almeno mille abitanti equivalenti vengano sottoposte a un trattamento secondario, focalizzato sulla rimozione della materia organica biodegradabile.
Inoltre, entro il 2039, sarà obbligatorio il trattamento terziario, mirato all’eliminazione di azoto e fosforo. Questo dovrà essere svolto negli impianti di trattamento delle acque reflue che coprono almeno 150 mila abitanti equivalenti. Al 2045, questo trattamento dovrà estendersi anche a quelli con almeno 10 mila abitanti equivalenti. Sempre entro il 2045, un processo di trattamento quaternario, mirato a un ampio spettro di microinquinanti, sarà obbligatorio oltre i 150 mila abitanti equivalenti.
Un aspetto cruciale delle nuove normative è il rigoroso monitoraggio di vari parametri, inclusi inquinanti chimici come PFAS, microplastiche e resistenza antimicrobica. Inoltre, è stata introdotta la responsabilità estesa del produttore per prodotti medicinali e cosmetici, garantendo che i produttori sopportino almeno l’80% dei costi associati alla rimozione di microinquinanti dalle acque reflue urbane.
L’ultimo passo è ora l’approvazione del Consiglio dell’UE, che proprio come l’Eurocamera deve ratificare l’accordo. Si tratta di una formalità, per questo il relatore del provvedimento, Nils Torvalds di Renew, esulta già per il risultato. “Questa legislazione migliorerà significativamente le norme in materia di gestione delle acque e di trattamento delle acque reflue in Europa”, sostiene.