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Smart water, la gestione dell’acqua ha bisogno di intelligenza

L’acqua è una risorsa preziosa ma anche limitata e sempre più a rischio. Per preservarla e ridurne lo spreco servono un approccio integrato e strumenti all'avanguardia

 

Smart water
via depositphotos.com

Cosa si nasconde dietro ai rubinetti domestici?

Acqua. Una risorsa fondamentale per la vita terrestre ma allo stesso tempo limitata, a rischio, sprecata e in molti casi addirittura poco conosciuta. Lo dimostra la nuova indagine dell’Osservatorio della Community Valore Acqua per l’Italia, il gruppo creato da The European House – Ambrosetti per dar vita ad un confronto costruttivo e permanente tra filiera idrica e istituzioni. Il sondaggio, somministrato ad un campione di 1.000 cittadini italiani, ha fornito un quadro interessante della percezione nazionale sul tema. Mostrando come ancora in troppi ignorino il mondo articolato che si cela dietro ai rubinetti domestici. E’ il ciclo integrato dell’acqua, il percorso che le risorse idriche compiono per arrivare fino alle nostre abitazioni e quindi tornare nell’ambiente. Un percorso fatto di impianti di captazione e potabilizzazione, reti di distribuzione e fognature, sistemi di trattamento e depurazione e persino centrali di dissalazione. 

Questa complessa macchina svolge un ruolo essenziale non solo per il servizio in sé ma anche ai fini dello sviluppo sostenibile e della transizione ecologica. Eppure si trova quotidianamente a dover fronteggiare una serie di sfide di ampia portata. Inquinamento, cambiamenti climatici, urbanizzazione ma anche il semplice invecchiamento delle infrastrutture, l’aumento dei costi energetici e l’evoluzione normativa rappresentano fattori di stress costanti.

Community Valore Acqua, un confronto orientato al futuro

Il settore ha oggi estremamente bisogno di nuovo approccio che gli permetta di rendersi più efficiente e resiliente ma la domanda è: come agire? A rispondere è Schneider Electric, multinazionale che fornisce soluzioni digitali finalizzate alla gestione dell’energia, l’automazione, l’efficienza e la sostenibilità. La società è tra i grandi nomi che dal 2019 hanno dato vita alla Community Valore Acqua grazie alla sua ampia esperienza tecnologica nel miglioramento di processi e applicazioni in tutto il ciclo idrico. 

“Siamo partner della Community Valore Acqua per l’Italia sin dalla sua fondazione e in questi anni, attraverso il confronto con gli attori della filiera e con l’attività di ricerca condotta, abbiamo dato il nostro contributo nel far evolvere l’attenzione alla sostenibilità e la digitalizzazione nel settore”, spiega Donato Pasquale, Responsabile del settore Water & Wastewater di Schneider Electric Italia. “Gli elementi che emergono da questo osservatorio mettono in luce quanto spazio di miglioramento ci sia, e quanto importante possa essere il ruolo delle utility del settore, per trasformare anche la visione del grande pubblico rispetto al tema dell’acqua, ad esempio in modo da aiutare ad allineare i comportamenti all’elevata sensibilità ambientale dimostrata”. 

L’approccio Smart Water

Schneider Electric, grazie anche alla collaborazione con importanti aziende hi-tech, ha messo a punto un approccio integrato e innovativo in grado di rispondere alle sfide presenti e future del comparto idrico. Una strategia di modernizzazione condensabile in solo due parole: Smart Water.

Così come sta accadendo in molti settori industriali, anche il ciclo integrato dell’acqua ha ormai aperto le porte alle possibilità offerte dal settore ICT. Oggi le soluzioni digitali permettono di raggiungere importanti risparmi energetici migliorando l’efficienza di processi chiave come l’estrazione, la purificazione e il trasporto dell’acqua. Ma sebbene il nesso acqua-energia sia fondamentale, la visione di Schneider guarda più lontano con l’obiettivo di rendere il comparto non solo più efficiente ma anche più sicuro e resiliente. Unendo alla gestione intelligente anche il controllo dei processi e delle risorse. Digitalizzazione, automazione e intelligenza artificiale divengono quindi elementi fondamentali per impostare lo sviluppo del sistema idrico sulla triplice direttrice della competitività, della qualità  e della sostenibilità. 

I cittadini non sanno ‘cosa c’è’ davvero al di là del rubinetto: quanto sono complesse le infrastrutture necessarie per garantire il servizio idrico, e quanto la tecnologia digitale può fare – e sta già facendo, con tante realtà anche italiane – per portare ai cittadini acqua in modo sempre più efficiente, monitorato e controllato, sicuro, affidabile: in prospettiva, anche sempre più trasparente nei confronti dell’utente finale”, sottolinea Pasquale. 

EcoStruxure di Schneider Electric

Nella pratica le tecnologie della Smart Water possono trasformare i sistemi idrici convenzionali ecosistemi avanzati, interconnessi e intelligenti. A rendere possibile ciò in casa Schneider è EcoStruxure, un’architettura digitale interoperabile che offre, tra le altre cose, soluzioni capaci di gestire le infrastrutture di distribuzione e le reti fognarie, ottimizzandone efficienza, longevità ed affidabilità. La piattaforma permette anche di garantire la sicurezza, l’automazione e l’ottimizzazione degli impianti di trattamento delle acque reflue e degli impianti di dissalazione. E lo fa tutelando gli investimenti già effettuati e le competenze messe in campo. 

“Accelerare su questa strada, che già va imboccata per adeguarsi alle richieste di ARERA in termini di digitalizzazione del dato idrico, è una scelta assolutamente necessaria anche nell’ottica degli scenari energetici”, aggiunge il Responsabile. “I sistemi idrici consumano una enorme quantità di energia elettrica, che oggi ha un aumento di costi enorme. Costi che, in un sistema che arriva al 43% di perdite, vengono sostenuti in buona parte “invano”. Le utility idriche possono tuttavia usare efficacemente le tecnologie già disponibili per migliorare di molto l’efficienza nell’uso dell’energia degli impianti e componenti. Ad esempio con la piattaforma EcoStruxure di Schneider Electric, che ha una sua specifica declinazione per il settore del ciclo idrico integrato, abbiamo collaborato con Veolia Waters che nell’impianto di depurazione di Punta Gradelle, qui in Campania sulla costiera sorrentina, ha ottenuto fino al 15% di risparmio energetico con l’adozione di tecnologie connesse e per l’efficienza energetica”. 

Italia, tra vecchi problemi e nuove sfide per il settore idrico

Calato nel contesto italiano questo approccio potrebbe facilitare uno dei grandi obiettivi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, ossia “garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo”.

Attualmente l’Italia, si trova in una situazione particolarmente sfidante. Siamo il secondo paese d’Europa per consumi idrici, ma i nostri acquedotti sprecano in media oltre il 40% dell’acqua immessa nel sistema. La percentuale aumenta di diversi punti se guarda alle reti del Mezzogiorno. Non è solo l’inefficienza e il water service divide a preoccupare. Il Belpaese deve anche fare i conti anche con gli effetti del riscaldamento globale che oggi minacciano di desertificazione il 20% del territorio. A ciò si aggiunge inevitabilmente il peso 4 procedure d’infrazione avviate dalla Commissione europea contro l’Italia a causa di un irregolare trattamento delle acque reflue.

Per risollevare le sorti del sistema idrico, il PNRR investirà 4,38 miliardi di euro accompagnando le risorse con una serie di riforme. Gli obiettivi sono semplici: migliorare la risposta all’emergenza ed efficientare impianti, reti e sistemi. Incorporare i nuovi strumenti digitali permetterà di ottenere un risultato concreto in tempi più brevi.

“Scegliere di innovare oggi – spiega Pasquale – significa compiere una scelta vincente per il business della utility e una scelta responsabile, sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. In questo momento abbiamo a disposizione risorse aggiuntive dal PNRR che devono essere sfruttate rapidamente, con progetti che abbiano un orizzonte “rapido” per la messa a terra; mentre si lavora sull’ammodernamento delle infrastrutture fisiche, il digitale consente di attuare importanti miglioramenti gestionali e di controllo in tempi più stretti”.

Un ciclo integrato dell’acqua a prova di futuro

L’approccio integrato messo in campo da Schneider Electric si basa su un ricco pacchetto di strumenti e soluzioni finalizzato ad incrementare l’efficienza degli impianti, migliorare i processi di monitoraggio e gestione degli asset, prevedere i rischi, migliorare la redditività.

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Come? Ad esempio spingendo sull’automatizzazione. La società ha creato EcoStruxure Automation Expert, piattaforma di automazione industriale incentrata sul software, in grado di rendere le operazioni degli impianti idrici e delle acque reflue a prova di futuro. EcoStruxure Automation Expert, permette una gestione completa del ciclo di vita, una perfetta integrazione dei servizi IT/OT e una migliore diagnostica di sistema. In altre parole gli operatori possono acquisire un maggiore controllo sui propri sistemi e ridurre i costi operativi, semplificando al contempo le future esigenze di manutenzione. La piattaforma permette di simulare virtualmente i progetti testandone una serie di scenari prima della realizzazione vera e propria.

“I dati, che con una connettività efficace e sicura possiamo raccogliere e trasformare in informazioni operative utili a tutti i processi, hanno un grande potenziale innovativo e trasformativo”, ha aggiunto Pasquale. “Le utility possono usarli in modo molto efficace oggi, su tutto il ciclo idrico integrato, per aumentare la resilienza a fenomeni economici, crisi internazionali, e agli effetti del cambiamento climatico che tutti vediamo come la siccità. E quindi per contribuire a contenere l’impatto di questi scenari nei confronti dei cittadini”.

In collaborazione con Schneider Electric