Tramite un approccio focalizzato sulla gestione realmente integrata delle risorse idriche, la raccolta dell'acqua piovana può rafforzare la sicurezza idrica complessiva.
Per raggiungere la sicurezza idrica, è necessario un cambio di paradigma
(Rinnovabili.it) – La sicurezza idrica è una delle sfide più importanti e difficili che l’umanità ha all’orizzonte. In parte per l’impatto del riscaldamento globale. Secondo uno studio condotto quest’anno dalla Aalto University, il numero di persone esposte allo stress idrico potrebbe raddoppiare entro il 2050 rispetto ai dati del 2010. E circa 2/3 della popolazione mondiale (stiamo parlando di 4 miliardi di persone) affrontano già oggi le conseguenze della scarsità d’acqua per almeno un mese all’anno. Ma in parte questa sfida dipende dalla capacità di gestire una risorsa sempre più scarsa come l’acqua.
È su questo ultimo punto che si è concentrato uno studio pubblicato sull’International Journal of Hydrology Science and Technology. Secondo gli autori dell’articolo scientifico, per migliorare la sicurezza idrica è necessario un cambio di paradigma tutto imperniato sulla raccolta dell’acqua piovana. Passando in rassegna le pratiche, le politiche e le tecnologie impiegate dal 1980 al 2017, i ricercatori sottolineano come, in molte aree urbane di paesi sviluppati, l’acqua piovana sia vista prevalentemente come una minaccia invece che come una risorsa.
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Rovesciando questa impostazione, gli autori sostengono che la raccolta dell’acqua piovana presenti molteplici benefici. Tramite un approccio focalizzato sulla gestione realmente integrata delle risorse idriche e su una gestione migliore della domanda, può rafforzare la sicurezza idrica complessiva. Ma grazie alle tecnologie oggi a disposizione, allo stesso tempo, i sistemi di raccolta possono mitigare in modo considerevole i danni e i rischi derivanti da inondazioni e bombe d’acqua. E ancora, possono essere una risorsa in più considerando i crescenti livelli di inquinamento delle acque di falda.
In particolare, questo approccio potrebbe portare benefici ai paesi affacciati sul Mediterraneo. Qui, infatti, secondo molti scenari futuri (a partire da quello dell’International Panel on Climate Change dell’ONU), nei prossimi decenni i cambiamenti climatici porteranno a un incremento di periodi di siccità, intervallati da precipitazioni più intense e concentrate in brevi finestre temporali.
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