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La siccità in pianura padana è la più grave degli ultimi 50 anni

Siccità in pianura padana: Po e affluenti ai livelli minimi dal 1972
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“Grave e severa prolungata” la siccità in pianura padana

(Rinnovabili.it) – Diventa “grave” la situazione idrologica al Nord. Nessuna pioggia significativa negli ultimi 10 giorni, molti affluenti del Po ai minimi storici e tante incognite per la stagione irrigua che si avvicina. La siccità in pianura padana continua a macinare record e a martoriare soprattutto il Nord-Ovest. Ma la carenza di acqua è generalizzata: senza precipitazioni continua “l’incedere progressivo delle condizioni di grave e severa prolungata siccità lungo il corso del Grande Fiume fino al Delta”, comunica l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po. Che chiede deroghe per il prelievo irriguo.

Tutti gli indici sono in peggioramento e segnalano una situazione di criticità diffusa. Il deficit medio di precipitazioni tocca -65%, con le piogge di metà febbraio che non hanno portato sollievo né tantomeno invertito la tendenza. Le temperature al Nord durante l’inverno sono state da 2,1 a 2,5 gradi più alte della media, il vento e l’assenza di accumuli nevosi consistenti sulle Alpi hanno aggravato il quadro della siccità in pianura padana.

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I livelli delle portate dei principali affluenti del Po “evidenziano decise carenze di risorsa in taluni casi anche a livelli record: Trebbia, Secchia e Reno ai minimi storici dal 1972; Dora Baltea, Adda, Ticino a –75% di portata. Mentre il Po scende “drasticamente” al di sotto dei minimi nelle stazioni di registrazione. Nel corso degli ultimi 30 giorni, analizzando la portata lungo l’intero corso del fiume, l’Autorità ha registrato “un processo di lento e progressivo esaurimento, raggiungendo i valori minimi dal 1972”.

A Pontelagoscuro, in provincia di Ferrara presso la foce, il valore è 603 m3/s con un deficit per il mese di marzo del 55%. La sezione dove la siccità in pianura padana si fa sentire di più rimane quella di Piacenza con una portata ridotta a soli 260 m3/s e un deficit del 66%. Una condizione di “estrema siccità idrologica” che si sta espandendo sempre più verso il Delta.

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Secondo l’Autorità, la condizione attuale dovrebbe durare ancora al punto che la disponibilità d’acqua “difficilmente potrà colmare i fabbisogni della prima parte dell’estate”. Le ricadute sono molte: da una probabile situazione di “forte pressione per l’habitat fluviale” a preoccupazioni per il comparto idroelettrico, che “registra già i minimi di produzione degli ultimi 20 anni”. Alle difficoltà per la stagione irrigua all’orizzonte.

“Sta iniziando proprio in questo periodo la stagione più importante dell’anno per il comparto agricolo e serve risorsa per poter far fronte ai fabbisogni utili alle produzioni che in questo momento storico sono ancora di più indispensabili per le nostre comunità”, evidenzia il segretario generale dell’Autorità Meuccio Berselli. “È prioritario dunque che si istituiscano dove possibile le deroghe per consentire il prelievo di acqua. Prelievo che per l’agricoltura e la produzione di energetica idroelettrica, vista la carenza, ha una valenza imprescindibile”.

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