Rinnovabili • Siccità: niente tregua a febbraio, ora preoccupa anche il cuneo salino Rinnovabili • Siccità: niente tregua a febbraio, ora preoccupa anche il cuneo salino

La siccità non molla la presa al Nord: peggiorano tutti gli indici

Il bollettino mensile dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po segnala situazioni di emergenza soprattutto in Piemonte e nel delta. Aridità e maggiore rischio incendi, falde sotterranee ai minimi, intrusione di acqua salata nell’acqua dolce gli impatti più preoccupanti

Siccità: niente tregua a febbraio, ora preoccupa anche il cuneo salino
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Parti della pianura padana sono già in stato di estrema siccità idrologica

(Rinnovabili.it) – Peggiora la siccità con situazioni di emergenza in Piemonte e nelle terre sul delta del Po. Pioggia e neve latitano ancora, mentre la scarsità d’acqua inaridisce i suoli e le falde sotterranee restano a livelli molto bassi. Per l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, tutta la pianura padana è in avanzato stato di allerta idrica dopo che il mese di febbraio non ha portato quasi alcun ristoro.

Pioggia -60%, neve -70%

La portata del Po è del 40% inferiore alla media stagionale, mentre quella degli affluenti è anche minore: -60%. A Ferrara i rilevamenti segnano appena 683 m3/s, valore prossimo alla prima soglia di allerta, mentre Piacenza è già in una condizione di “estrema siccità idrologica”. Ci sono stati 85 giorni senza piogge in Piemonte, rileva il Distretto nell’ultimo bollettino sulla siccità, e si prevede che l’assenza di piogge continui anche per le prossime settimane. Inoltre, è anche l’inverno più secco degli ultimi 9 anni per l’Emilia-Romagna, soprattutto nel Bolognese, Ferrarese e parte dell’Emilia occidentale.

Anche il manto nevoso è prossimo ai valori minimi storici, -70% sulla media stagionale. Situazione grave, che porta con sé un solo effetto positivo: “la fusione del manto nivale, a differenza degli altri anni, genererà piene “mordide”, poco marcate e con una durata piuttosto ridotta”. Laghi e serbatoi alpini a appenninici sono altrettanto in sofferenza. Il lago Maggiore è vicino allo zero idrometrico (riempimento solo del 30%), mentre Como e Iseo sono sotto questo livello (-26 e -20 cm). Sui rilievi montani i bacini sono pieni per poco meno della metà, al 45%.

L’impatto della siccità: cuneo salino e aridità

Conseguenza: aridità del suolo in tutta la pianura. “Si stima che il contenuto idrico dei suoli si sia ridotto, situazione molto anomala in questo periodo dell’anno, rendendo non solo le pianure aride, ma anche le aree di montagna a potenziale rischio di incendi e ad oggi già moltissimi episodi si sono verificati in zona pianeggiante”.

Preoccupa infine il cuneo salino, cioè i livelli di infiltrazione di acqua di mare nelle acque dolci. Poche piogge e l’innalzamento del livello del mare li stanno aumentando oltre la media. Il fenomeno per ora riguarda un largo tratto di costa adriatica nei pressi del delta del Po. Nelle province di Rovigo e Ferrara l’intrusione nei comprensori irrigui batte tra i 10 e i 15 km.