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Rischio siccità estrema, entro il 2100 colpirà 1 persona su 12

Siccità estrema: persone e territori a rischio raddoppieranno entro il 2100
Credits: AnnaER da Pixabay

L’impatto della siccità estrema sarà sproporzionato nell’emisfero australe

(Rinnovabili.it) – Entro la fine del secolo, le terre e la popolazione esposte a periodi di siccità estrema può raddoppiare. Lo sostiene una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature Climate Change che si basa su un nuovo metodo di analisi e sulla raccolta sistematica di dati a livello globale, il primo nel suo genere.

Secondo Yadu Pokhrel, professore associato di ingegneria civile e ambientale al College of MSU Engineering e autore principale della ricerca, la porzione di superficie terrestre esposta a eventi di siccità estrema e la quantità di esseri umani che li patiscono potrebbero lievitare dal 3% registrato nel periodo 1976-2005 fino al 7-8%.

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Come spesso capita quando si valutano gli impatti dei cambiamenti climatici, la distribuzione è diseguale sul globo terrestre. “Le aree dell’emisfero meridionale, dove la scarsità d’acqua è già un problema, saranno colpite in modo sproporzionato. Prevediamo che questo aumento della scarsità d’acqua influenzerà la sicurezza alimentare e intensificherà la migrazione umana e i conflitti”, spiega Pokhrel.

La ricerca si basa su una serie di 27 simulazioni di modelli idrologici climatici globali che coprono un arco di ben 125 anni. Lo studio si basa quindi sull’incrocio dei dati  dei modelli climatici e del bilancio idrico. rispetto a quest’ultimo fattore, le proiezioni puntano verso una forte riduzione dello stoccaggio naturale dell’acqua terrestre in 2/3 del mondo. Una tendenza dovuta anche all’impatto del cambiamento climatico.

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“I nostri risultati mostrano perché abbiamo bisogno di mitigare i cambiamenti climatici per evitare gli impatti negativi sulle forniture idriche globali e l’aumento della siccità”, conclude Pokhrel. “Dobbiamo impegnarci a migliorare la gestione e l’adattamento delle risorse idriche per evitare conseguenze socio-economiche potenzialmente catastrofiche della carenza d’acqua in tutto il mondo”.

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