Rinnovabili • Scarsità d’acqua: l’inverno senza neve preoccupa tutta l’Italia

Allarme scarsità d’acqua, a fine gennaio l’Italia è già in estate idrologica

Secondo i dati dell’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche, il manto nevoso alpino è dimezzato rispetto alla media del periodo. La portata dei fiumi e il volume dei laghi al Nord, salvo poche eccezioni, ha quasi ovunque valori simili a quelli che di solito si toccano nel pieno dell’estate

Scarsità d’acqua: l’inverno senza neve preoccupa tutta l’Italia
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La scarsità d’acqua è a livelli record in alcune zone di Piemonte e Lombardia

(Rinnovabili.it) – Ondate di calore a Capodanno, con temperature anche 14°C sopra la media stagionale dai 1500 metri in su in alcuni settori delle Alpi. Lo zero termico spesso a quote altissime, primaverili se non da inizio estate, al Nord come al Centro. E pochissime precipitazioni nevose ovunque. Finora è stato un inverno anomalo e uno degli indicatori più compromessi è quello della scarsità d’acqua.

L’osservatorio dell’Anbi, l’associazione che riunisce i consorzi di bonifica, lancia un vero allarme rosso: per il calendario siamo a fine gennaio, nel cuore dell’inverno, ma la portata di fiumi e laghi è da estate idrologica. La situazione è piuttosto pesante nel Nord Italia, più contenuta al Centro mentre soltanto le regioni meridionali possono contare su una buona disponibilità d’acqua.

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“Il dato più eclatante è quello del fiume Po, che ha portate praticamente dimezzate rispetto ad un anno fa”, scrive l’Osservatorio Anbi. “A Piacenza, con un flusso pari a 379,7 metri cubi al secondo, è arrivato vicino ai minimi storici mensili”. Si tratta infatti del dato più basso degli ultimi 16 anni. Basta pensare che in tutto il 2021, sono stati solo 7 i giorni in cui la portata è scesa sotto il livello attuale. Ed erano tra luglio e agosto.

In prospettiva, la scarsità d’acqua potrebbe diventare un problema acuto in primavera ed estate. Il potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico è generalmente “scarso”. Con zone estese ben oltre il livello di guardia: nella parte lombarda e piemontese il manto nevoso è il 57,6% in meno rispetto alla media.

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Scarsità d’acqua che affligge anche i laghi salvo il Garda: il lago di Como registra -66%, l’Iseo -33%, mentre nel lago Maggiore mancano all’appello  50 milioni di metri cubi, con valori idrometrici da tardo periodo estivo.

Uno scenario dove altri effetti del cambiamento climatico si possono sommare, preparando un cocktail pesantissimo specie per l’agricoltura. Come ricorda Massimo Gargano, direttore generale di Anbi, “proprio i cambiamenti climatici, già fattori dell’estremizzazione degli eventi atmosferici, sono pure causa del progressivo anticipo della stagione irrigua”.