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Salvare gli oceani (con un videogame): da Napoli arriva Ocean Savior

Salvare gli oceani

(Rinnovabili.it) – Salvare gli oceani, seppure solo sullo schermo: IOC-UNESCO e AXA hanno premiato il progetto degli studenti del Francesco Saverio Nitti di Napoli, il videogioco “Ocean Savior”, già disponibile online.

Il gioco si è aggiudicato il concorso della Commissione Oceanografica Intergovernativa dall’Unesco con AXA Italia e Gamindo “Save the Wave App Challenge”, lanciato in occasione del Decennio del Mare. 

Lo scopo della challenge era la sensibilizzazione tra i più giovani, e il progetto vincitore consentirà loro di agire direttamente nel profondo oceano, liberandolo dai rifiuti.

Il lavoro che stiamo portando avanti nelle scuole e con i giovani è fondamentale nell’ottica di costruire una Generazione Oceano che sia pronta a trovare soluzioni per il benessere del nostro pianeta blu. Come IOC-UNESCO abbiamo avviato il programma di Educazione all’Oceano (Ocean Literacy), che intendiamo introdurre entro il 2025 nei programmi scolastici dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite: un obiettivo ambizioso, ma i risultati di iniziative come Save the Wave App Challenge sono davvero incoraggianti, perché dimostrano l’interesse, la creatività e la presa di coscienza da parte dei più giovani”, ha dichiarato Francesca Santoro, Senior Programme Officer per IOC-UNESCO e responsabile a livello mondiale dell’Ocean Literacy per il Decennio del Mare.

Ocean Savior: salvare gli oceani dentro e fuori gli schermi

Il Concorso indetto dall’IOC – UNESCO si colloca nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030). Gli studenti hanno potuto partecipare alla competizione all’interno dei progetti di alternanza scuola-lavoro e la 5E del Nitti non ha avuto dubbi: ha passato gli ultimi mesi a elaborare un videogioco in cui la protagonista, una tartaruga di nome Cleany, deve impegnarsi per togliere dal mare quanti più rifiuti possibili, stando attenta a preservare la flora e la fauna. Il gioco prevede una serie di difficoltà: Cleany deve evitare di catturare pesciolini o di far cadere rifiuti sul fondo, altrimenti potrebbe perdere una delle tre vite a sua disposizione. 

Nel corso della sua missione l’utente è sollecitato e sensibilizzato attraverso una serie di informazioni sugli ecosistemi marini e sul perché salvare gli oceani è la sfida del nostro tempo. 

Oltre alla partnership di AXA, il concorso della Commissione Unesco ha visto la partecipazione di Gamindo, una startup che si occupa proprio dello sviluppo di videogioci per enti e aziende e che si è occupata dello sviluppo di Ocean Savior.

Obiettivo del gioco – ha spiegato la 5E dell’Istituto napoletano – è denunciare l’inquinamento dei mari, causato in particolare da rifiuti di plastica, e spronare il giocatore a rimuovere dai fondali marini tali prodotti inquinanti, non solo sugli schermi ma anche nella vita reale. Ci auguriamo che ‘Ocean Savior’ possa ben illustrare il reale degrado dei nostri mari e incitare i giovani alla salvaguardia dei nostri habitat marini, ricchezza del territorio italiano”.

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